Lazio. A bagno maria!
Riflessioni sulle ultime stagioni della Lazio dopo la pesante sconfitta di sabato con la Juve
Roma, 24 novembre – Bagno Maria non è un lido della riviera romagnola, o per lo meno non è solo quello, ma una locuzione culinaria per significare che una vivanda già cotta viene tenuta “in caldo”, di solito sopra una pentola di acqua bollente, in attesa di essere consumata a breve.
Ecco, in termini sportivi è quello che sta succedendo alla Lazio almeno dal 2007 ad oggi.
La presidenza del sig. Lotito dal luglio del 2004 all’estate del 2007 è stata positiva, al di là di alcune “spigolosità” caratteriali del presidente, perché comunque è riuscito a riportare in carreggiata un sodalizio che aveva forti problematiche gestionali come tutti sanno.
Il terzo posto conseguito al termine della stagione 2006/2007 è stato di fatto il primo ”incidente di percorso” perché ha trovato, diciamo impreparato, il presidente a gestire una situazione che dal punto di vista sportivo prevedeva la partecipazione alla Champions.
Sin dall’inizio della stagione 2007/2008 la Lazio patì il doppio impegno con forti rischi di scivolamento verso il basso classifica in campionato e parzialmente si rimediò nel mercato invernale con l’acquisto di quattro giocatori che sarebbero meglio serviti all’inizio delle competizioni!
Il “secondo incidente di percorso” si verificò nell’estate del 2009 all’indomani del primo successo conseguito nella gestione Lotito e cioè la Coppa Italia, vinta in finale contro la Sampdoria. Anche in questa occasione la campagna di rafforzamento fu inesistente e, “terzo incidente di percorso”, il successo nella Supercoppa italiana contro l’Inter nell’agosto del 2009 illuse che probabilmente si poteva andare avanti con una rosa peraltro orfana di due elementi importanti come Pandev e Ledesma, fatti fuori per problemi contrattuali.
Anche qui il mercato invernale portò “in frettolosa riparazione” quegli elementi che consentirono alla società di salvarsi ad una giornata dalla fine. Arriviamo poi a tre campionati, dal 2010/2011 al 2012/2013, dove per un motivo o per l’altro la Lazio non ha mai centrato l’obiettivo della qualificazione in Champions e sempre con una costante e cioè il mancato “salto di qualità” a livello di mercato.
Alla fine della stagione 2013 il “quarto incidente di percorso”, la vittoria della 6° Coppa Italia nel famoso derby con la Roma.
Da allora, mentre Lotito pensava ad andare a tutte le feste possibili ed immaginabili con la Coppa in mano, la Roma risorgeva programmando un immediato futuro che l’ha resa protagonista e competitiva.
In conclusione, tornando al titolo del nostro articolo, quello che vogliamo far notare è che ormai i comportamenti e gli atteggiamenti sono estremamente chiari; la Lazio “deve” rimanere nel limbo, perché è difficile costruire, progettare, programmare.
È più facile vivacchiare con poco sforzo navigando a vista con un progetto non a medio-lungo termine ma orario!
Nei prossimi giorni affronteremo più dettagliatamente le questioni tecniche ed economiche.