Roma, 13 febbraio – È la vigilia di San Valentino, ma il calcio italiano non sa cos’è l’amore. Qui ognuno pensa a vincere più per fare soldi che per la gloria sportiva. Oppure ad organizzare un campionato che sappia allettare il palato delle televisioni, che tutto pagano e comandano, come si capisce dalla telefonata dello scorso 28 gennaio tra lo stesso presidente della Lazio e il dg dell’Ischia Iodice pubblicata da Repubblica.
“Ti faccio un discorso: secondo te in Lega di A decide Maurizio Beretta? Sai cosa decide? Zero. E allora: il presidente (Macalli,ndr) fra un anno e mezzo va a casa da solo, l’accompagno io, e rappresenta zero” dice Lotito, che non contento prosegue “Ho detto ad Abodi (presidente della Lega di B, ndr): Andrea, dobbiamo cambiare… Se me porti su il Carpi… Una può salì… Se mi porti squadre che non valgono un c… Non fra due o tre anni non c’abbiamo più una lira. Perché io quando vado a vendere i diritti televisivi – che abbiamo portato a 1,2 miliardi grazie alla mia bravura, sono riuscito a mettere d’accordo Sky e Mediaset, in dieci anni mai nessuno -fra tre anni se c’abbiamo Latina, Frosinone, chi c… li compra i diritti? Non sanno manco che esiste, Frosinone. Il Carpi… E questi non se lo pongono il problema!”.
Il dg dell’Ischia Iodice ha registrato la telefonata e spiega perché: “Lotito fa pressioni: l’Ischia deve sostenere il suo programma o non avremo contributi. Io rappresento una piccola società, lui è un uomo potente: ho registrato per cautelarmi”.
La replica di Lotito non si fa attendere: “Vorrei un sistema trasparente, è impensabile non sapere chi siano gli acquirenti di un club. Fino a oggi nessuno sa quanti soldi prendere e quando. Lo streaming della Lega Pro produce zero. Io propongo di metterlo a pagamento, a poco, anche un euro a partita. Quanto al discorso su Carpi e Frosinone ricordo che il sistema calcio, così com’è, sta per saltare. Io voglio trasparenza: se il Parma oggi non paga le scadenze, lunedì salta. Questo è un sistema che non regge Carpi e Frosinone, a chi vendo i diritti con loro? Così facendo arriveranno in A certe squadre dai dilettanti. Lo dico pubblicamente: fra tre anni, come farà la Lega di A a vendere i diritti se ci sono squadre con al massimo 2 mila spettatori? Che ricavi arriverebbero? Il sistema incassa 100 e spende 150. Se il sistema continua così, salta. Il sistema richiede una riduzione a 18 squadre per ciascun campionato”. Infine la difesa dalle accuse del dg dell’Ischia, che ha sollevato il caso: “Iodice? Andate a vedere chi è… Porterà pure sfiga… Nocerina fallita, Pro Patria fallita, Taranto fallito… Io non ho fini personali, voglio fare pulizia. Ditemi, che vantaggi ho? Mia moglie mi dice: chi te lo fa fare, ti sputano pure addosso! La vita è un set di un film. Lo vogliamo cambiare? Altrimenti si arriva al capolinea e si spegne la macchina. A me delle cariche non interessa, non faccio favori. Ho cercato di aiutare tutti con consigli e suggerimenti. Il sistema è alla deriva. Ora di finirla con sta gente che non mette i soldi e non conosce la materia. Le società devono essere gestite in maniera corretta”.
In questo clima di veleni domani si comincia a giocare per la 23° giornata di Serie A. Alle 18.00 Sassuolo-Fiorentina, alle 20.45 Palermo-Napoli. Il resto del turno si disputerà domenica con questi orari: alle 15.00 Atalanta-Inter, Genoa-Verona, Roma-Parma, Torino-Cagliari, Udinese-Lazio; alle 18.00 Chievo-Sampdoria; alle 20.45 Cesena-Juventus.
Sempre domani c’è anche la B.
Ma glielo avranno detto al Carpi primo in classifica che in A non lo vogliono?