Peccato, perche la formazione di Allegri avrebbe tutte le carte in regola per imporsi sul campo esibendo un calcio spettacolare. Ed invece, anche contro il Porto ha dovuto fare melina per tutto il secondo tempo poiché ai portoghesi – sotto di 1-0 (3-0 considerando il 2-0 fuori casa dell’andata) sarebbe stato necessario segnare 4 gol in 45 minuti, (con un giocatore in meno,) per ribaltare la situazione .
Pura fantascienza.
Quindi via al tic tac per linee orizzontali, palla spesso a Buffon per la delizia degli spettatori dello Juventus Stadium e per la moltitudine di utenti televisivi che avevano deciso di trascorrere piacevolment e la serata seguendo Juventus-Porto!
In effetti non è dato sapere se i tifosi bianconeri, sugli spalti o alla TV, si siano davvero divertiti. È lecito pensare di no. A quel punto si aspettavano una bella goleada storica da raccontare ai propri nipotini. Con Higuain, Dybala a rincorrere record di segnature.
Sicuramente non si è divertito affatto chi segue il calcio per il gusto dello spettacolo. Questi dopo 10 minuti del secondo tempo, visto il desolante spettacolo agonistico cui stavano assistendo, hanno fatto in tempo ad andare al cinema od a cambiare canale per seguire i Mondiali di Baseball o il Torneo ATP di Tennis di Indian Wells!
Sicuramente ieri sera non è stato reso un gran bel servizio al calcio che non attraversa certamente un momento di grande spolvero. Pensiamo soltanto che a Lazio–Torino (match di discreto spessore con la sfida fra i due bomber italiani Immobile-Bellotti) lunedi sera erano presenti 15 mila spettatori. Di questo passo allo stadio, o dinanzi alla TV a pagamento, andrà soltanto il “popolo bianconero”. Peraltro ben felice di questo regime di monopolio.
Tutto questo preambolo per dire che bisogna avere più rispetto per i fruitori del calcio per chi lo sostiene economicamente. Per che già è obbligato a vedere che la sua squadra del cuore spesso non ha più giocatori italiani. Almeno concediamogli di godere dello spettacolo calcistico sportivo offerto dal campo. Delle prodezze collettive od individuali. E, soprattutto, diamogli gol (od opportunità di gol, emozioni, parate ecc) che sono il momento clou del calcio.
L’Inter contro l’Atalanta ha continuato a spingere sull’acceleratore fino ad arrivare al 7-1. Non si è messa a fare calcoli su come risparmiare energie, anche a vittoria più che assicurata. La gente si è divertita: i giocatori pure. Si sono divertiti gli spettatori di Torino? C’è da dubitarne anche perché a giocare era soltanto il Porto che ha anche rischiato l’1-1 a pochi minuti prima della fine. Sarebbe stata uno smacco meritato.
A Torino abbiamo registrato anche un ennesimo episodio di un certo tipo di malcostume calcistico assolutamente da censurare, ma invece accettato e condiviso come fosse eticamente corretto.
A dieci minuti dalla fine al culmine della melina perditempo juventina tutti hanno potuto assistere alla cerimonia dell’uscita dal campo (per sostituzione) di Dybala avvenuta a ritmo di valzer lento. Al passo strascicato del turista che guarda le vetrine. I lusitani in 10 che cercavano il gol della bandiera e del pareggi e il prode Dybala (un genio del calcio a metà strada fra Messi e Totti), che se ne viene piano piano attraversando il campo da un lato all’altro. Impiegando un’eternità.
Ma la partita? Sono previsti 30” di recupero, ma uscite come quella del fenomeno argentino durano assai di più e sono uno stratagemma cui gli allenatori ricorrono spesso quando vogliono perdere tempo. A volte il giocatore da sostituire viene preavvertito di modo che al momento del fischio di interruzione si faccia trovare nel posto più lontano dal tunnel di uscita di modo che questa assurda passerella duri più a lungo possibile. Queste deprecabili, antisportive, furbate non vengono mai sanzionate.
Unica eccezione, l’arbitro Massa in occasione di Juve-Milan che allungò il recupero del recupero a circa 5 minuti per la sostituzione del milanista Sosa. Ma questa è ormai acqua passata.