Roma, 22 maggio 2022 – Il Milan è Campione d’Italia per la 19ma volta nella sua storia al termine di un campionato entusiasmante.
E così agguanta l’Inter al secondo posto della classifica delle squadre più scudettate d’Italia.
Erano più di 11 anni che il Milan non vinceva il titolo e per ridiventare campione non ha voluto aspettare altri novanta minuti. Nei quali avrebbe anche potuto pareggiare.
Ma giocare una gara attendista, con tutti i rischi connessi, non è mai stato nelle caratteristiche di questo Milan.
Meglio spingere subito sull’acceleratore per provare a chiudere immediatamente i giochi.
E così è stato, visto che in 36 minuti il Milan si è portato sul 3-0 con la doppietta di Giroud e il gol di Kessie che hanno reso inutile la contemporanea vittoria per 3-0 dell’Inter sulla Sampdoria.
Tre reti, quelle rossonere, tutte propiziate da Leao, il fuoriclasse che ha messo la firma sulla partita-scudetto con i tre assist che hanno propiziato il 3-0 del primo tempo.
Leao è stato uno dei protagonisti della splendida stagione del Milan. Forse quello che dà il volto a questo scudetto, che sarà ricordato anche per le sue sgroppate e le sue reti.
Insieme a lui Tonali, Maignan, Theo Hernandez, Kessie, Kalulu e Tomori (che cammin facendo hanno preso il posto dei titolari di inizio stagione Romagnoli e Kjaer, infortunatisi), capitan Calabria, Giroud e Ibrahimovic.
Già, Ibra, che pure se non gioca si sente. Eccome se si sente. Anche se Giroud ha segnato più gol decisivi di lui. Perché è un fuoriclasse delle aree di rigore.
E poi i vari Saelemakers, Krunic, Bennacer, Messias, Florenzi, Brahim Diaz, Bakayoko, Gabbia e tutti gli altri di questo gruppo che in due anni Pioli ha plasmato e trasformato in una squadra vera.
È lui il vero artefice dello scudetto n.19 della storia del Milan. Per questo gli dedichiamo la foto celebrativa del titolo.
Perché l’anno scorso il Milan aveva chiuso il campionato 12 punti sotto all’Inter, mentre quest’anno gli è stato pari in tutto e, alla fine, superiore.
Denotando una crescita di rendimento e di continuità che ascriviamo tutta a questo mister umile e determinato, educato e grintoso. Comunque vincente.
Perché lo scudetto 2021-22 del Milan è stato davvero lo scudetto del collettivo.
Quello vinto dalla squadra che ha saputo essere più squadra. E diteci voi se questo non è un merito di chi l’ha costruita e guidata. Il mister. Stefano Pioli.
E dato che il destino è spesso cinico e baro, ma a volte anche benevolo e riconoscente, forse non è un caso che il suo scudetto Pioli lo abbia vinto proprio a Reggio Emilia.
Perché qui, due anni fa, aveva ottenuto la conferma sulla panchina del Milan dopo tutte le voci che lo davano ormai sostituito da Rangnick.
Insieme a Pioli vanno ricordati anche Paolo Maldini, Ricky Massara e Gazidis.
Quello staff societario che ha saputo dargli una squadra completa e rimettere in piedi la società economicamente disastrata che aveva ereditato dalla gestione precedente.
Onore e merito al “Diavolo” rossonero, dunque. Che ha strappato lo scudetto dalle maglie dell’Inter coronando, così, il sogno di tutti i suoi tifosi.
A rivedere il film del campionato non possiamo che dire che se lo è davvero meritato.