In ogni caso, non possiamo non citare una notizia secondo la quale Brian Epstein, storico manager dei Fab Four, impose loro di non parlarne in pubblico, per non dividere i fans.
Si spiegherebbe così il motivo per il quale abbiamo sempre avuto l’impressione che i 4 scarafaggi non fossero dei tifosi “veri”.
Peraltro, ad eccezione di George Harrison il quale dichiarò: “Delle tre squadre di Liverpool, io tifo per la quarta”, ad uno sguardo attento scopriamo che:
– sulla copertina dell’LP “Wall and Bridges” del 1974, John Lennon mette un suo disegno di quando aveva 12 anni, raffigurante la finale di coppa tra Arsenal e Newcastle;
– nell’album “Let it Be” del 1969, all’interno della canzone “Dig It”, si fa riferimento a Matt Busby, manager di Liverpool e Manchester United di quel periodo, poi divenuto Sir;
– nella celeberrima copertina di “Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band” del 1967, a fianco di Marlene Dietrich troviamo Albert Stubbins, centravanti del Liverpool degli anni ’40, icona giovanile di Lennon;
– di Paul Mc Cartney si disse fosse tifoso dell’Everton. Anni dopo, nel corso di un’intervista, dichiarò la propria simpatia per il Liverpool;
– negli stadi italiani (e non solo in quelli) per decenni i tifosi hanno cantato “Yellow Submarine”.
Come sia andata veramente nessuno lo sa. Si può ipotizzare che con Epstein ancora in vita (morì nel 1967) le consegne furono rispettate. Dopo, forse, i Fab Four sciolsero un pò le briglie.
Per concludere, ad inizio anni ’60, un Lennon poco più che adolescente confidò a Pete Best, ex batterista dei primi Beatles, che gli sarebbe piaciuto diventare un calciatore. Probabilmente è un bene che non sia andata così!