Roma, 21 aprile – Meglio di così alla Juve non poteva andare. In semifinale se la vedrà con i francesi del Monaco, che sono sempre più abbordabili dei pirati del “Cholo” Simeone dell’Atletico Madrid e di quel Real che, anche contro il Bayern Monaco, ha fatto vedere gli appoggi su cui può sempre sperare.
Il Monaco, invece, è una squadra libera, che gioca e lascia giocare, che si diverte a specchiarsi nel suo modulo sbarazzino come la gioventù dei sui migliori interpreti (vedi quel Mbappé che ha segnato 5 gol in 7 partite di Champions) e sull’esperienza dei migliori tra i suoi.
Su tutti Falcao, un nome che a Torino ricorda sempre i brutti momenti che la grande Juve del Trap dovette vivere nella prima metà degli anni ’80 per “colpa” di un giocatore brasiliano della Roma che si chiamava proprio così e per il quale stravedeva il padre del Falcao attuale. Quest’ultimo e il succitato Mbappé costituiscono la coppia d’attacco del Monaco, che Jardim fa giocare con un 4-4-2 molto classico, basato sulla velocità, sul ritmo e sui piedi dei centrali di centrocampo Babayoko e Fabinho e sulla spinta del treno di sinistro costituito da Mendy e Lemar. Però il Monaco è anche la squadra che va in sofferenza se il ritmo si abbassa (e la Juve in questo è maestra) e se viene preso in contropiede, visto che spesso difetta nel riposizionamento difensivo quando è scoperto (e le ripartenze veloci sono un’altra dote juventina).
Dunque il pronostico della doppia semifinale è a favore della Juve, che eliminando il Monaco aiuterebbe anche l’Italia a tenere indietro la Francia nel ranking Uefa.
Una classifica molto importante per continuare a sperare di avere quattro squadre direttamente in Champions nella stagione 2018-19. Noi siamo quarti, i francesi quinti, ma di poco.
L’errore che la Juve deve evitare è quello di sottovalutare il Monaco. Ma siamo sicuri che Allegri e i suoi lo sanno già e da oggi stanno lavorando per trovare il modo migliore di arrivare in finale e rivincere una Coppa che ai bianconeri sfugge da 21 anni.
E poi, se proprio lo vogliamo dire, meglio la trasferta a Montecarlo che quella a Madrid. Nel Principato è sempre tutta un’altra storia!