Roma, 9 ottobre 2023 – La sconfitta casalinga con la Fiorentina a Napoli e nel Napoli ha lasciato il segno.
Ma più di questa sono pesanti da digerire i ripetuti “vaffa” che i giocatori sostituiti indirizzano a mister Garcia quando escono dal campo.
Prima Kvaratskhelia, poi Osimhen (che quando segna non esulta neanche più), quindi Politano. Tre pezzi da novanta dello spogliatoio, mica tre ragazzini!
Chiariamo subito che non ci piace vedere un calciatore sostituito che manda a quel paese il proprio allenatore.
Perché è un gesto che interpretiamo come mancanza di rispetto, come diseducativo e che non é per niente utile alla causa comune. Anzi, è proprio controproducente.
Nel caso del Napoli, poi, secondo noi lo è ancora di più.
Perché è come se i calciatori che hanno vinto trionfalmente lo scudetto con Spalletti, dicano al nuovo mister: “Ma tu chi sei? Ma che fai? Ma che ne sai?”.
Un atteggiamento di strafottenza che non va mai bene, perché in panchina c’è lui e lui è stato scelto per guidare il gruppo dalla società.
Che nei confronti dei “vaffaroli” dovrebbe farsi sentire per richiamare tutti ad una maggiore disciplina.
Chiarito questo, però, c’è anche da dire qualcosa sulla gestione del Napoli da parte di Garcia, che si è preso sulle spalle un’impresa titanica: sostituire quello Spalletti che qui aveva trionfato.
Difficile per tutti, se non impossibile. Ma ancora di più per un allenatore un po’ presuntuoso (come ci dicono spesso in Francia) come lui.
Perché nel suo Paese questo pensano di Garcia: è un presuntuoso che, per questo, spesso non va d’accordo con i suoi calciatori.
Se così fosse sarebbe un disastro per il Napoli, visto che tra una parte del gruppo (tra l’altro quella in cui ci sono i big della squadra) e il mister la scintilla (che già non è scoccata) non scoccherà mai.
E con questa premessa sarebbe complicatissimo rimettere a posto la situazione.
Tanto che le solite voci di corridoio sussurrano che il presidente De Laurentis, infuriato per la sconfitta casalinga con la Fiorentina, stia già pensando di salutare Garcia.
Che non ha avuto neppure il buon senso di prendere in mano una squadra che girava alla perfezione e di lasciarla andare come sapeva, cercando di cambiarla e adattarla subito alle sue idee.
Al posto di Garcia, si dice, potrebbe arrivare Igor Tudor, un altro dal carattere forte, ma che sa trascinare il gruppo dietro a se e che sa leggere le partite e indovinare i cambi.
Una pratica, quest’ultima, nella quale Garcia, a Napoli, finora ha stentato.
Le sostituzioni, già. Quelle che sono alla base anche dei “vaffa” e della spaccatura dello spogliatoio, che forse le imputa al tecnico e che, per questo, non si riconosce nel suo modo di impostare e gestire la squadra.