Roma, 10 ottobre 2021 – Dopo l’oro degli Europei, a tre mesi di distanza, arriva il bronzo della Nations League, l’altra massima competizione continentale.
Nella Finalina di Torino, l’Italia superando il Belgio per 2-1, si conferma al vertice del calcio europeo.
Roberto Mancini ha fatto ammenda per alcune mosse sbagliare contro la Spagna ed ha presentato – contro il Belgio – una squadra decisamente adeguata e consona alle proprie potenzialità.
Se il Belgio ha dovuto rinunziare alla presenza dei suoi fuoriclasse Lukaku ed Hazard, a Mancini continuavano a mancare i suoi due bomber (Immobile e Bellotti.)
La quadra che non aveva saputo trovare contro la Spagna – castigando il centrocampo azzurro ed esponendo una difesa “antica” a essere alla mercè iberica, l’ha invece realizzata contro il Belgio.
Mancini ha rinunciato alla vecchia guardia in difesa, inserendo il giocatore più in forma in Italia, Lorenzo Pellegrini, sostituendo i due Panzer con Chiesa e Berardi, ovvero attaccanti dotati di classe, fisico, altruismo e generosità.
In più c’è l’idea del baby Raspadori, Numero 9 di movimento.
Elementi entrambi scaltri e sempre pronti a sfruttare ogni occasione per cercare e trovare la via della rete.
Sono bastate queste misure, associate alla presenza di una coppia difensiva centrale dotata di fisico, di tecnica e testa (Acerbi e Bastoni) per ascoltare una giusta musica al passo con i tempi.
E sistemare tutto il contesto. Cominciando da Di Lorenzo e Emerson difensori di fascia.
Il centro campo azzurro ha retto bene il confronto con quello rinomato del Belgio, rinunciando alla regia di Jorginho per tripartirla fra Ballotta, Locatelli e Pellegrini, coadiuvati da Berardi e Chiesa pronti a dare una mano..
Insomma, si è visto sin dalle prime battute che le cose funzionavano.
Era realizzabile anche il pressing alto che costringeva i belgi nella propria area ed a Chiesa di andare da importunare l’ottimo Numero 1 Courtois.
Non che il Belgio lasciasse fare.
Dopo la sorpresa per l’aggressività azzurra, hanno cercato di fare il loro dovere di primi della classe del ranking mondiale (davanti al Brasile: l’Italia è quinta).
La cronaca vede anche da parte fiamminga due legni colpiti, a seguito di fortunosi episodi.
Per il resto L’Italia ha controllato bene la situazione dall’alto di una squadra bene organizzata in cui svettano individualità che fanno la differenza: quelle di Pellegrini, di Locatell, Berardi e Chiesa in particolare e, soprattutto, di Barella.
Certo che sia in predicato per il Pallone d’Oro! Come non potrebbe?
È appena iniziata la ripresa.
Berardi si guadagna l’ennesimo calcio d’angolo, da destra. La traiettoria della sua palla è alta e precisa per l’area piccola belga.
Inzuccata difensiva e pallone che spiove alto appena fuori l’area di rigore.
Lì fa buona guardia il giovanotto sardo che rapidamente ha già fatto nella mente le sue mosse: si carica, controlla lo spazio antistante, c’è un varco nella mischia: “Ci provo al volo”; calcola i tempi e, quando la sfera sta per toccare terra, scarica il destro.
Se ne vedono tantissimi di questi tentativi. Quelli più riusciti finiscono altissimi nelle gradinate.
Bisogna colpire con precisione, forte, tenendo la palla bassa, al filo del terreno. Il Tamburino sardo ci riesce. Courtois guarda a bocca aperta.
È 1-0. Italia ipoteca il bronzo, ci sono ancora 43 minuti, difficili.
L’impressione è che la panchina azzurra consideri la partita ed il bronzo archiviati.
Mancini è tranquillo. Amministra la faccenda quasi con distacco. Ha i suoi progetti e li vuole rispettare.
Si è finalmente convinto che l’inserimento del ventenne centroavanti ha funzionato solo in una occasione. Quando è stato innescato al 27 in verticale da un assist perfetto del magico Chiesa.
Il bimbo del Sassuolo si è trovato in perfetta sincronia sui tempi e Courtois per un nulla non è stato battuto.
Per il resto Raspadori è stato relativamente utile ed è sembrato non avere la sufficiente esperienza per inserirsi in una partita come quella fra la prima e la quinta nazionale del mondo.
Mancini, dunque, al 65′ lancia il giovane Kean per Raspadori. Il talento della Juve con la sua fisicità e verve, crea qualche scompiglio utile.
Per Mancini è arrivato il momento dei cambi dettati più da gratitudine verso chi del gruppo non parteciperebbe direttamente all’ultima partita di un ciclo, piuttosto che da esigenze tecnico-atletiche.
Al 68′ entra Cristante per Barella, Jorginho per Pellegrini.
All’80’ l’ennesimo capolavoro di Chiesa. Instancabile, si porta un pallone nell’area di rigore belga.
Il suo dribling secco costringe Castagne ad un intervento falloso. E il rigore del 2-0
Berardi, infatti non lo fallisce nonostante Courtois intuisca l’angolo. Il portiere tocca la sfera, ma non la ferma perchè troppo forte ed angolata: 2-0.
Partita finita?
No, perchè il Belgio non demorde. Ed anche perchè gli azzurri si avventurano un possesso palla irridente troppo vicino alla propria porta.
Ne scaturiscono diverse situazione pericolose. L’Italia cerca anche la terza rete.
All’85, Courtois, sempre lui, si districa in una difficile situazione, conquista la sfera, la lancia con una gran manata verso Castagne.
Questi vede il neo entrato De Katelaere libero sulla destra e lo serve. Il giovane attaccante belga si invola invano inseguito da Jorginho che non ha nella velocità la sua arma migliore.
De Katelaere arriva tutto solo davanti a Donnarumma e sulla di lui avanzata lo fulmina con un pallone che passa fra le gambe del portierone napoletano.
Manca una manciata di minuti al fischio finale ed i giochi non sono ancora fatti.
Mancini non demorde dai suoi piani e continua imperterrito a regalare una presenza azzurra a tutti suoi.
Al 90′ entrano Insigne per Berardi e Bernardeschi per Chiesa.
Ma non c’è più tempo perchè cambi ancora qualcosa.
L’Italia calcistica dei record si prende questo bronzo che le consente di mantenere la quinta posizione nel Ranking ufficiale della FIFA e le assicura di essere testa di serie ai Mondiali 2022, qualora vinca il suo girone di qualificazione.
TABELLINO
Italia-Belgio 2-1
Marcatori: st 2′ Barella (I), 20′ Berardi rig. (I), 42′ De Katelaere (B).
Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Acerbi, Bastoni, Emerson Palmieri; Barella (25′ st Jorginho), Locatelli, Pellegrini (25′ st Cristante); Berardi (46′ st Insigne), Raspadori (21′ st Kean), Chiesa (46′ st Bernardeschi). A disp. Sirigu, Meret, Chiellini, Verratti, Dimarco. Ct: Mancini.
Belgio (3-4-3): Courtois; Alderweireld, Denayer, Vertonghen; Castagne, Tielemans (!4′ st De Bruyne), Witsel, Carrasco; Batshuayi, Vanaken, Saelamaekers (14′ st De Ketelaere). A disp. Mignolet, Casteels, Boyata, Lukebakio, Theate, Dendoncker. Ct: Martinez.
Arbitro: Jovanovic (Serbia).