Nazionale: Prandelli altri due anni in panchina
L’atteso rinnovo del contratto del Ct azzurro è arrivato. Guiderà l’Italia fino al 2016.
Dopo tanti sussurri e grida è arrivata l’ufficialità del rinnovo del contratto di Cesare Prandelli con la Federcalcio, in base al quale il Ct guiderà la nazionale per altri due anni, fino all’Europeo di Francia 2016 compreso.
Nel nuovo contratto non ci sono clausole legate all’esito del Mondiale, dunque, a meno di crolli clamorosi (e ad oggi inattesi), Prandelli resterà saldamente al suo posto anche dopo il torneo in Brasile per preparare al meglio il biennio che si concluderà con l’Europeo. “Il ritardo dell’annuncio era dovuto solo al fatto che stavamo firmando questo contratto” dice lo stesso Ct presentandosi in conferenza stampa a Coverciano, dove oggi la Nazionale è tornata a radunarsi. E poi prosegue: “Adesso non entriamo nei dettagli, ora abbiamo un obiettivo troppo importante. Da settembre parleremo di progetti e programmi. La disponibilità c’era già due mesi fa, questo periodo è servito per formulare il contratto. La federazione ha voluto coinvolgermi anche per quanto riguarda i diritti d’immagine e l’attesa per la firma era dovuta solo a questi motivi”.
Poi il discorso si sposta sul gruppo che sta preparando per i Mondiali e sui definitivi 23 che sceglierà per il Brasile. “Devo ancora aspettare, questi quattro giorni saranno importanti per capire chi riuscirà a sopportare questi carichi di lavoro e poi ci sarà la partita di sabato e daremo la lista – dice Prandelli – L’obbiettivo è portare i giocatori in condizione ottima. Rossi? In lui ho visto un ragazzo che sta facendo grandissimi sacrifici e che sta anche sognando ad occhi aperti, e questo deve far riflettere tutti. Stiamo valutando alcune cose a livello tattico e proponendo ai giocatori qualcosa di particolare, ma si tratta di situazioni modificabili, adattabili. La volontà è quella di vedere una squadra che potrà mettere in difficoltà gli avversari. Difficilmente vedremo una squadra che inizia con un modulo e finisce con quello, dobbiamo abituarci alla duttilità”.