Calcio
Montella può salvare la sua nobilitate (e del Milan)
Roma, 25 settembre 2017 – Dante Alighieri – che non è una famoso calciatore viola – nel secondo canto dell’Inferno (Virgilio rivela a Dante la sua missione) recita questa ben nota terzina: “O muse, o alto ingegno, or m’aiutate; – o mente che scrivesti ciò ch’io vidi, – qui si parrà la tua nobilitate.”
Il Vate fiorentino cercava sponsor che lo sostenessero nell’immane sforzo di redigere in versi lo scibile storico-filosofico umano giunto a conoscenza dell’uomo medioevale: La Divina Commedia; sposare cultura e poesia. Un compito da far rabbrividire…
Chissà se Dante ha mai pensato di avere realizzato un capolavoro geniale, unico ed irraggiungibile nella storia della letteratura mondiale di tutti i tempi? Passano i secoli. Tutto cambia. Nel terzo millennio non c’è più nessuno che abbia progetti tipo quello dell’Alighieri. Per soddisfare la sete di sapere c’è Internet che non è in versi, ma, magari, in video. L’Inferno ed il Paradiso sono luoghi dove vengono spediti i nuovi Dei provenienti dall’Olimpo sportivo. Ed in primo luogo calciatori ed allenatori. Non importa se siano Guelfi o “Ghibellin fuggiasco”. L’importante è che non tradiscano le aspettative dei commentatori sportivi dei media più importanti.
Metttiamo il caso del Milan di Montella, Made in China (illuminata da Fassone) con tanti giovani interessanti italiani.
Dopo i successi nei Preliminari all’Europa League e la partenza lampo in campionato contro Crotone, SPAL ed Udinese, a sentire i Vati mediatici erano tornati i tempi di Berlusconi. Tutti con il violino sulla guancia.
Per non parlare del caso Donnarumma e quindi dell’acquisto di Bonucci.
Un affare clamoroso da 42 milioni di Euro. Critici e tifosi tutti schierati contro la Juve rea di aver dato fiducia ad Allegri nella diatriba con Bonucci affossando la difesa dei 6 scudetti consecutivi.
Tutti, o quasi, meno attualita.it che il 4 agosto, in occasione del match contro Cracovia – in un Meazza al record di 65 mila spettatori accorsi a vedere il nuovo Diavolo, nonostante l’indicibile afa – frenava l’entusiasmo per un successo (2-0) che rilanciava il Milan nell’Europa che conta. Prendeva anche posizione sulle problematicità dell’inserimento di Bonucci. Il titolo : “Evviva dalla Cina un Milan Italianissimo“. Nel testo … Milan partita perfetta senza i nuovi acquisti Biglia e Bonucci…… più problematico il reale contributo che l’ex difensore bianconero, legato a moduli superati, potrà dare ad una squadra come il Milan di Montella che pratica un calcio moderno sul modello spagnolo. Un problema che Vincenzo Montella saprà affrontare nel modo migliore perché Bonucci, come il giocatore stesso ha precisato, è andato via dalla Juve perché per offrire il meglio di sé deve sentire nei propri confronti il massimo della considerazione dell’ambiente.
La risposta dello psicologo Montella fu quello di offrirgli i gradi di capitano e la facoltà di arringare i compagni prima della partita come si usa nel rugby dove il capitano è l’allenatore in campo.
Più di così Montella non poteva certo fare!
Però a chi ha imparato a leggere le cose del calcio con attenzione non era sfuggito che se la Juve aveva rinunciato al suo fedele centrale di 30 anni per farlo approdare ad una storica rivale, qualcosa ai più era sfuggito, oscurato dalle fanfare.
Cosa?
Attualita.it lo aveva suggerito già all’annuncio del clamoroso trasferimento il 15 luglio. Titolo : “Allegri In, Bonucci Out, Grande Juve!“
Nel testo: “Insomma c’è quasi da scommettere che la Juventus abbia approfittato della situazione per prendere due piccioni con una fava: liberarsi di una presenza scomoda negli spogliatoi e sul terreno di gioco – la famosa regia difensiva di Bonucci altro non consiste che in lanci lunghi verso le punte seguendo i dettami del contropiede all’italiana (modulo decisamente superato); nel contempo dare campo ad una nuova difesa moderna, potendo già contare sul giovane centrale azzurro Daniele Rugani e su Benatia”
Alla prova dei fatti, il Milan non appena ha incontrato due squadre di livello si è sciolto come neve al vento (1-4 con la Lazio; 0-2 con la Sampdoria) .
I critici con il violino sono rimasti allibi dal fatto che il Milan non sia esistito sul piano del gioco. In un paio di mesi ha gettato al vento tutto quello che stava costruendo. I compilatori di pagelle hanno scoperto che il capitano del futuro difendeva male e fallosamente. La sua regia incomprensibile ed incerta. I suoi lanci a vanvera.
In questi sei turni, Montella che non dorme e deve avere capito tutto, le ha provate tutte, non schierando mai gli stessi uomini. Invano, la musica non cambia, almeno contro le squadre di livello.
Con 12 punti nella scarsella, quinta a pari punti con la Roma (che deve recuperare con la Samp) il Milan può ritrovare la strada che aveva abbandonato per seguire Bonucci: un investimento del valore di 42 milioni di Euro che non può mettersi tranquillamente da parte. Ma gli ex sviolinatori ormai hanno cambiato la mira. Gli danno solo un’altra occasione prima di richiedere a gran voce la sua testa.
Montella sa bene quello che deve fare . Magari lo dirà nelle sue memorie cosa è successo e perché…..
Proprio come Allegri: o io o lui. In realtà l’operazione giusta si può fare con molta semplicità : contro i fiumani di Rieka, giovedì in Europa League, richiami Mateo Musacchio, nazionale argentino di nazionalità italiana, messo improvvidamente da parte per far posto a Bonucci. Così potrà contare meglio su di lui nei prossimi due supermatch contro la Roma domenica ed Inter nella settimana successiva.
Davvero per Montella, come Dante e con il dovuto rispetto, qui si farà la tua nobilitate.