Nazionale. Oriundi sì, oriundi no
Il Ct Conte convoca gli oriundi Eder e Vazquez, ma Mancini e Zeman non sono d’accordo e la polemica divampa. Storia degli oriundi in azzurro.
Roma, 23 marzo – Oriundi sì, oriundi no. C’è chi li vuole in nazionale e chi, come il tecnico dell’Inter Mancini, preferirebbe che non fossero convocati. “La Nazionale italiana deve essere italiana. Io penso che un giocatore italiano meriti di giocare in Nazionale, mentre chi non è nato in Italia, anche se ha dei parenti, credo non lo meriti. Se le regole sono queste Conte fa bene ad applicarle, ma io resto della mia opinione. Però facciamo tanto per far uscire i giovani e poi prendiamo gli oriundi. Sarebbe meglio far uscire i nostri giovani” dice Mancini.
Pronta la replica del Ct Antonio Conte, che stavolta ha convocato il palermitano Vazquez e il sampdoriano Eder proprio in qualità di oriundi: “Non sono il primo e non sarò l’ultimo a convocare questi, tra virgolette, oriundi. In passato, ci sono stati i vari Camoranesi, fra l’altro campione del mondo, Paletta, Thiago Motta, Romulo e molti altri. Nell’ultimo Mondiale, poi, gli oriundi erano 83. Sono le regole, noi le seguiamo. Vazquez ha madre italiana e a differenza di Dybala aveva subito espresso la propria preferenza per l’Italia. Non ho mai forzato nessuno, perché è una cosa che devono vivere dentro. La maglia azzurra non deve essere un ripiego per chi non riesce a conquistare un posto nel Paese che sente più suo. Vazquez ed Eder, comunque, sono giocatori che ci possono dare qualcosa di importante.La Nazionale è per i migliori, bisogna dimostrare di essere bravi e di meritarla sul campo, non ha senso sperare che il c.t. abbia poche possibilità a livello di convocazioni”.
Zeman, però, è dello stesso avviso di Mancini. “Se uno gioca in una nazionale è perché è nato, cresciuto e capisce di quel Paese – dice l’allenatore del Cagliari – è vero che c’è la globalizzazione, ma conta la mentalità del Paese. Sta a quelli che crescono nel Paese fare meglio di quelli che crescono fuori”.
Insomma, la polemica divampa, anche se giova ricordare che gli oriundi che hanno vestito la maglia della nazionale italiana maggiore sono addirittura 40, di cui 20 argentini, 9 uruguaiani, 7 brasiliani, 1 paraguaiano, 1 scozzese, 1 svizzero, 1 sudafricano. Il primo oriundo convocato nell’Italia fu Ermanno Aebi, nato a Milano ma di cittadinanza svizzera, che debuttò il 18 gennaio 1920 in Italia-Francia 9-4. Il goleador degli oriundi è Julio Libonatti, autore di 15 reti, tra cui 4 doppiette. L’unico ad aver segnato una quaterna in nazionale è stato Omar Sivori, che la fece in Italia-Israele 6-0 del 4 novembre 1961. Sette gli oriundi diventati campioni del mondo con l’Italia: nel 1934 Demaria, Guaita, Guarisi, Monti e Orsi; nel 1938 Andreolo; nel 2006 Camoranesi.
Quattro gli oriundi che hanno giocato con l’Italia dopo aver vestito la maglia della nazionale del proprio paese di origine: Monti e Demaria nel 1934 diventarono campioni del mondo con l’Italia dopo che nel 1930 avevano perso la finale con l’Argentina; Altafini giocò con l’Italia dopo aver vinto la Coppa del Mondo con il Brasile nel 1958; Paletta esordì nell’amichevole Spagna-Italia 1-0 del 5-3-2014 dopo aver giocato e vinto il Mondiale di categoria con l’Under 20 Argentina.