Passo indietro con l’Hannover, la Lazio perde e lo fa male

Sconfitta 3-1 dall’Hannover 96, la squadra di Pioli delude soprattutto nel primo tempo, non riuscendo nella ripresa a raddrizzare la situazione.

Hannover, 10 agosto – Rovinare le feste altrui è roba da veri maleducati, e la Lazio di Pioli pare essere così simpatica che maleducata non riesce ad esserlo, nemmeno in amichevole. In una AWD-Arena di Hannover stracolma in tutti i suoi 25.000 posti e ricolma di un entusiasmo che rare volte troviamo nel calcio nostrano, la squadra di Pioli si lascia battere per 3-1 dai padroni di casa, concludendo male una tournée, quella appunto in terra di Germania, che era cominciata con una netta vittoria sull’Amburgo.

Tributato come al solito il Campione del Mondo Miro Klose nel prepartita, l’Hannover 96 ed i capitolini danno inizio ad un primo tempo dove i primi sembrano decisamente più in forma degli ospiti.

Nonostante l’innesto dal primo minuto di quella che dovrebbe essere la panacea per tutti i mali della difesa biancoceleste, Stefan de Vrij, i riflettori iniziali sono tutti per Steve Cherundolo, simbolo statunitense del club tedesco all’ultimo saluto al calcio giocato: dopo appena tre minuti, infatti, il capitano storico dell’Hannover lascia il campo in una torcida di saluto da far rabbrividire. I tedeschi spingono mentre la Lazio pare decisamente imballata, ed al 21′ è il difensore centrale Marcelo a svettare ed a bucare di testa Marchetti per l’1-0. Il raddoppio dell’Hannover manda definitivamente ko una Lazio troppo chiusa e poco intraprendente, ed è opera di Stindl, che colpisce da lontano con un rasoterra tanto preciso quanto letale.

L’avvio di ripresa vede la Lazio ancora sofferente, con Marchetti che rischia la figuraccia ripetendo la follia del dribbling già pagata contro lo Sporting, salvo poi riscattarsi con una bella parata su un tiro dalla distanza. Al 66′ la partita si riapre improvvisamente, con Ledesma che realizza un calcio di rigore per i biancocelesti, concesso da un’entrata fallosa di Schulz su un Keita in gran forma. Ci sarebbe tutto il tempo per organizzare l’assalto finale, ma la Lazio si mostra ancora una volta disattenta in fase difensiva e deve subire il secondo gol di Stindl al 75′, con un tiro potente ed angolato che supera Marchetti in uscita disperata; inutili, per i biancocelesti, i tentativi seguenti di Mauri e Keita di riaprire la partita.

Il passo indietro mostrato dalla Lazio è tanto preoccupante quanto prevedibile: i meccanismi di integrazione dei vari Parolo, de Vrij (poco in sintonia col resto della difesa in questo esordio), Basta, Braafheid e Djordjevic non possono che passare per queste pericolose discese, ma la forma e la fluidità tanto apprezzate contro l’Amburgo sembrano già essere un ricordo lontano.

LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta (39′ Cavanda), de Vrij (60′ Novaretti), Ciani, Braafheid (75′ Radu); Pereirinha (46′ Keita), Gonzalez (60′ Ledesma), Parolo (60′ Cataldi); Candreva (60′ Anderson), Djordjevic (60′ Tounkara), Lulic (60′ Mauri). All. S.Pioli

HANNOVER 96 (4-2-3-1): Zieler; Cherundolo (4′ Sakai, 60′ Gulselam), Schulz (80′ Felipe), Marcelo, Pander (70′ Albornoz); Andreasen, Schmiedebach; Bittencourt (80′ Schlaudraff), Stindl (80′ Sobiech), Prib (80′ Kiyotake); Joselu(80′ Karaman). All. T.Korkut

 

 

 

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