Calciomercato. L’americano
Andrea Pirlo va a New York e il nostro campionato perde uno dei pochi campioni che aveva. La Juve, dal canto suo, dovrà adeguatamente rimpiazzarlo a centrocampo. Ma pare sulla buona strada.
Roma, 26 giugno – Uno dei primi successi cinematografici del grande James Stewart, noto attore americano tra i più celebrati divi di Holliwood, fù “Mr. Smith va a Washington”, dove si raccontava l’esperienza politica di un singolare giovanotto di provincia alle prese con le problematiche del grande potere.
Parafrasando il caso di Andrea Pirlo è al contrario, perché il 36enne regista della nostra Nazionale va negli Stati Uniti con una esperienza ed un bagaglio tecnico di primissimo ordine, frutto di una carriera straordinaria.
A nostro modesto avviso ha fatto bene l’ex juventino a “staccare” dal campionato italiano e dalle logoranti competizioni europee. È probabile, da uomo intelligente qual è, che abbia preso tale decisione all’indomani della sconfitta patita dalla Juventus nell’ultima finale di Champions, alla luce di una prestazione personale che non è stata certo il massimo per uno come lui. Troppo alti i ritmi, troppo alta l’intensità a certi livelli e soprattutto contro certe squadre, in special modo a fine stagione, quando si raggiungono le 55/60 partite complessive.
Avrà modo di consolarsi con un ingaggio di circa 5 milioni di euro, in compagnia di un altro grande come Frank Lampard, in un calcio meno stressante e per un’esperienza di vita nella Grande Mela.
Valutando l’operazione dal punto di vista della Juventus possiamo ipotizzare che a favore del cambiamento Allegri avrà la possibilità di variare le scelte di centrocampo senza il condizionamento di un giocatore come Pirlo. Già da quest’anno, in alcune circostanze, la costruzione del gioco è stata praticata con lo spostamento di Marchisio nel ruolo di centrocampista centrale con ottimi risultati e comunque in un’ottica più ampia i bianconeri si sono portati avanti col lavoro avendo acquistato Khedira e potendo anche contare su Pogba e su una generale intercambiabilità di ruoli dei propri centrocampisti.
A sfavore dell’uscita di Pirlo potremmo ipotizzare un mancato adattamento dello stesso Khedira al nostro campionato, ma sinceramente pensiamo che ciò non accada.
Allegri al secondo anno di lavoro ha dalla sua parte ormai una base talmente consolidata che non patirà l’uscita dell’ex azzurro; meccanismi sufficientemente oliati che gli consentiranno anche di essere più imprevedibile nella costruzione del gioco rispetto al “canovaccio” ripetitivo degli ultimi anni.
Rimanendo ad Andrea Pirlo siamo sicuri che la sua bravura e la sua professionalità divertiranno gli americani e vedremo se questa nuova realtà gli consentirà di preparare al meglio l’Europeo con la Nazionale nel giugno 2016, un obiettivo già da oggi nel mirino del bresciano.