Roma, 25 settembre – Quando fu fatto il calendario Napoli-Juventus fu considerato il big-match della sesta giornata. Grandi squadre, prestigio e il fascino di una sfida che non tramonta mai.
Ma le prime cinque giornate hanno cambiato le carte in tavola e Napoli-Juve di sabato sera (20.45) è decaduta a sfida tra deluse, mentre l’incontro clou è diventato Inter-Fiorentina di domenica sera (sempre 20.45). La prima a punteggio pieno ospita la seconda, che sta tre punti sotto. Se vinceranno i nerazzurri andranno in fuga, se vinceranno i viola sarà aggancio. Napoli-Juve, però, può rilanciare le ambizioni di classifica di quella che la vincerà e affossare quelle della sconfitta. Gli azzurri hanno conquistato più punti contro le grandi che contro le medio-piccole, confermando il trend che avevano lo scorso anno. La squadra di Sarri, come quella di Benitez, continua a soffrire gli spazi stretti e le difese chiuse, perché le caratteristiche dei suoi attaccanti meglio si conciliano con le praterie lasciate dalle altre grandi, di solito più portate ad attaccare. La Juve, invece, sta pagando moltissimo la perdita di leader di carattere e carisma come Vidal, Tevez e Pirlo, non adeguatamente sostituiti sul campo e nelle motivazioni. Oltre, ovviamente, agli infortuni in serie che ha subito.
Anche la Roma, come il Napoli, soffre le squadre medio-piccole che si chiudono a riccio e non lasciano spazio ai suoi veloci attaccanti (Salah, Falque, Iturbe, Gervinho) e contro di loro ha spesso buttato i campionati. Cosa che le ultime due gare contro Sassuolo e Sampdoria hanno confermato, visto che le hanno dato solo un punto e non i sei o quattro preventivati. Dunque i giallorossi dovranno assolutamente battere il Carpi nell’anticipo di sabato alle 18.00 e per riuscirci dovranno cominciare a sfruttare come si deve anche i calci d’angolo, visto che negli ultimi due campionati ne hanno battuti 274 segnando solo 1 gol (Destro a Chievo l’anno scorso). Quest’anno ne hanno calciati già 50 (nessuno ne ha tirati di più in A), ma tutti inutilmente, denotando carenza di idee e schemi sui calci da fermo.
Quelli che nel football moderno sono sempre più decisivi.
Per tutti, ma non per la Roma.