Roma, 24 gennaio 2018 – In casa della Sampdoria la Roma arriva con Perotti, El Shaarawy e De Rossi fuori per infortunio (tanto che nel finale Di Francesco ha dovuto far esordire il giovane Antonucci al posto di Under) ed è salvata dal gol di Dzeko al 90’, che le evita una sconfitta che avrebbe avuto anche il sapore della beffa. Perché i giallorossi creano molte occasioni: sullo 0-0 con Dzeko, Manolas e Nainggolan, (sul quale Viviano si supera parando di piede) e nel finale, prima del pareggio, due volte con Florenzi. Pari che trovano grazie ad un cross del ragazzino Antonucci, che mette la palla sulla testa di Dzeko, “per il quale finora non abbiamo ricevuto offerte importanti” dice Monchi. Sul risultato, però, pesa moltissimo anche un errore di valutazione incredibile di Orsato. E non ci riferiamo al ricorso al VAR, dopo il quale ha concesso il rigore dell’1-0 ai doriani (trasformato da Quagliarella) per il fallo di mano di Kolarov quasi un minuto dopo l’intervento del difensore. Ma al precedente fallo su Strootman che avrebbe fruttato una punizione dal limite alla Roma e che, invece, è stato l’inizio della ripartenza della Sampdoria, terminata poi con il fallo di mano di Kolarov e il conseguente rigore. Perché Orsato non ha fischiato il fallo su Strootman? Boh, non lo capiremo mai. Perché un conto è il VAR e un conto sono le valutazioni personali dell’arbitro. E quelle di Orsato, quando arbitra la Roma, sono quasi sempre contro quest’ultima.
Con il pareggio la Roma si porta a due punti dall’Inter e resta quattro lunghezze sotto alla Lazio, che batte nettamente l’Udinese all’Olimpico nell’altro recupero di oggi (3-0 con autorete di Caetano e gol di Nani e Felipe Anderson) e sale da sola al terzo posto, scavalcando proprio i nerazzurri. L’attacco dei biancocelesti è strepitoso, segna a raffica e se si ferma Immobile e non gioca Luis Alberto arrivano le reti dei sostituti Nani e Felipe Anderson. Bravo Inzaghi a costruire questa macchina da gol e bravo Tare a trovare sempre gli uomini giusti sul mercato.