Roma, 25 gennaio – Iniziano domani sera le semifinali di Coppa Italia in un calendario che più compresso non si può visti i prossimi Europei per Nazioni nel prossimo giugno.
Suggestivo il primo incontro tra Alessandria e Milan ossia tra una squadra di Lega-Pro, ex serie C, ed una delle corazzate del calcio italiano.
L’U.S. Alessandria, nata nel 1912, è una delle nobili decadute del panorama calcistico italiano al pari di realtà come il Mantova, la Spal, il Padova che hanno frequentato la serie A almeno fino a metà degli anni ’60 per poi vivere delle crisi irreversibili che le hanno portate ai margini del grande calcio.
Quest’anno, complice la Coppa Italia, c’è stata la rivelazione dei “grigi” che hanno eliminato due squadre di serie B, Pro-Vercelli e Spezia, e due di A, Palermo e Genoa, addirittura giocando in trasferta.
Domani sera per l’eccezionalità dell’evento anziché al Moccagatta, piccolo stadio di circa 5000 posti dei piemontesi, si giocherà all’Olimpico di Torino che, come città, in 24 ore sarà al centro dell’attenzione calcistica dovendo svolgersi l’altra semifinale tra Juventus ed Inter allo Stadium.
Alessandria-Milan al di là della semplice partita, che ricordiamo avrà anche un ritorno al Meazza il prossimo 1° marzo, rievoca ricordi legati ad uno dei più forti, se non il più forte, giocatori italiani di tutti i tempi: Gianni Rivera.
L’ex Golden-Boy del nostro calcio nasce nel ’43 proprio ad Alessandria e debutta nella massima serie con i grigi nel ’58 a meno di sedici anni!
Gioca fino al ’60 ventisei gare con sei reti per approdare al Milan dove farà la storia vincendo di tutto con oltre 500 presenze in rossonero; singolare il commento tecnico di una leggenda come Schiaffino che quando lo vide al debutto esclamò: “a quindici anni quello che ho visto fare a Rivera io me lo sognavo”!
Per tornare alla gara di domani sera uno dei motivi d’attrazione sarà senz’altro Riccardo Bocalon emergente attaccante alessandrino di ventisei anni, attuale cannoniere della squadra, che con tre reti, una al Genoa nei supplementari e due allo Spezia nell’ultimo quarto di finale, sta trascinando la propria squadra al conseguimento di un sogno.
E’ chiaro che tutta la rosa, l’ambiente, i dirigenti, il tecnico Gregucci, vecchia conoscenza dei tifosi laziali per aver fatto parte della famosa “banda dei -9”,hanno avuto una parte importante nell’ennesimo miracolo di una provinciale che sfida una grande del calcio, ma volendo sintetizzare possiamo dire che da Rivera a Bocalon il passo può essere breve!