Roma-Juventus: le parole di Garcia e il silenzio di Conte
Alla vigilia della sfida tra le regine del campionato, il mister giallorosso si augura una giornata di festa, mentre quello bianconero manda in conferenza i suoi collaboratori
A Trigoria splende il sole e Garcia si illumina quando presenta la partita con la Juventus, l’ultima in casa dello strepitoso campionato della sua Roma. A Torino, invece, il suo alter ego bianconero Conte preferisce lasciare la conferenza stampa della vigilia ai suoi collaboratori (Alessio e Carrera) per seguirla seduto in prima fila. Un silenzio forse polemico, o semplicemente voluto per lasciare la ribalta a chi ha lavorato con lui così bene. Di certo, però, sarebbe stato meglio rinviare alla prossima settimana questa scelta, quanto meno per rispettare la partitissima (anche se ormai ininfluente) e lo stesso Garcia. Ma tra i due non corre buon sangue e la mossa di Conte sembra studiata ad arte per rimarcarlo. Al mister giallorosso lo fanno presente e lui, serafico, risponde: “La Juve e il suo allenatore fanno quello che pensano sia il meglio per loro. Parlando di Conte dico che non mi sono piaciute le sue dichiarazioni polemiche, ma un allenatore che fa 96 punti in campionato è un bravo allenatore”.
Poi si passa a parlare della partita. “Mi auguro che sia una bella festa per tutti, per i tifosi e la gente allo stadio – dice Garcia – Sull’anno prossimo ho detto che forse con meno punti vinceremo lo scudetto, perché sia noi che la Juve abbiamo fatto un campionato da record. Non so che cosa ha fatto la differenza tra le due squadre e neanche mi interessa saperlo. Quello che voglio è mettere la migliore squadra in campo contro la Juve e soprattutto avere il piacere di giocare questa gara al cento per cento. Dobbiamo finire bene la stagione in casa. Domani deve essere la festa della Roma, ma anche della squadra, che ha fatto tante belle cose”.
Però Garcia deve fare i conti con gli acciacchi di De Sanctis e Maicon. “Sì, entrambi non stanno al meglio e vi dico già adesso che in porta giocherà Skorupski, un portiere dal futuro brillante. Giocare gli farà bene. De Sanctis, invece, verrà in panchina perché ha preso un colpo al braccio a Catania e non ce la fa – afferma il mister – Maicon ha dolore quando calcia, dunque vedremo domani se ce la farà o no a giocare”.
Infine due battute sul rinnovo del contratto di Pjanic e sul suo futuro di allenatore. “Pjanic vuole restare, la società vuole tenerlo, dunque un compromesso si troverà – dice Garcia – Io sono l’allenatore della Roma e sono fiero di essere qui. Ho sentito cosa ha detto il mio presidente quando è arrivato ieri a Fiumicino (“Garcia deve essere diventare il Ferguson della Roma” ndr). Sarebbe un onore restare qui a lungo e vincere la metà di Ferguson. E’ chiaro che tra Roma e Juve c’è rivalità sportiva, ma le cose non devono andare oltre questa. Bisogna sempre mantenere un atteggiamento di fair play. Domani voglio che sia una bella festa e niente di più. Non voglio caricare in modo negativo le cose. Il calcio deve essere una festa, anche e soprattutto per i bambini”.
Dopo quello che è successo proprio nei dintorni dell’Olimpico una settimana fa in occasione della finale di Coppa Italia ci auguriamo tutti che sia così.