Roma, 9 gennaio – Il duello tra i pistoleri Garcia e Mihajlovic, alla fine del quale doveva restarne uno solo, finisce come mai si vede nei film western: in parità. In pratica i due si sparano a vicenda ma non si uccidono e il punto per uno fa male a tutti. Alla Roma, che ormai non deve più permettersi di sognare lo scudetto, tanto è in crisi di gioco e personalità. E al Milan, che è destinato a vivacchiare a ridosso della zona Europa League. Per quella Champions deve ripassare il prossimo anno. L’1-1 rispecchia l’andamento della gara (in cui ognuna delle due squadre ha giocato un tempo a testa) ed è stato fissato dai gol di Rudiger al 4’ del primo tempo e di Kucka al 5’ del secondo. In mezzo un legno per parte: dello stesso Rudiger al 20’ (colpo di testa deviato sul palo da Donnarumma, che ha tenuto in partita i suoi) e di Bacca al 64’ (traversa).
Il pareggio salva la panchina di Mihajlovic ma mette seriamente a rischio quella di Garcia. Nelle prossime ore non si escludono sorprese, anche se al momento il francese sembra ancora saldo in sella.
Nel pomeriggio, a Firenze, era andato in scena “L’audace colpo della solita Lazio”, che alterna prestazioni impeccabili come quella odierna e quella di prima della sosta a Milano contro l’Inter, ad altre inguardabili, come lo 0-0 casalingo con il Carpi di tre giorni fa. Stavolta è scesa in campo la squadra che Pioli vorrebbe sempre avere: concreta, attenta e determinata in zona offensiva. L’1-0 arriva con Keita al 46’ del primo tempo, nella ripresa la Fiorentina butta nella mischia Ilicic e Rossi, ma Berisha nega il gol a quest’ultimo. Poi Matri sfiora il raddoppio e nel recupero arrivano i fuochi artificiali: Milinkovic (che in estate la Lazio strappò proprio alla Fiorentina) segna il 2-0 al 93’, Roncaglia accorcia le distanze un minuto dopo e Anderson fa il 3-1 al 96’. La Fiorentina, così, perde la possibilità di diventare campione d’inverno e rischia di esser scavalcata da Napoli e Juve.
Nel match delle 15.00 il Carpi ha vinto 2-1 con l’Udinese grazie ai gol di Pasciuti e Lollo. Per i friulani Zapata.