Roma, 12 dicembre 2021 – Il campionato va avanti da se. Con le regine, i fanti e i suoi re.
O meglio, il Re, l’Inter, che battendo il Cagliari ha riagguantato la testa della classifica e approfittato degli stop delle rivali dirette Milan e Napoli.
L’Inter ha così coronato il suo lungo inseguimento a quel primo posto che l’anno scorso era stato quasi sempre il suo, rilanciandosi alla grande nella corsa allo scudetto.
Quello che porta sulle maglie e che vuole difendere da ogni rivoluzione con la sua restaurazione nerazzurra.
Ma occhio all’Atalanta, che a Verona ha vinto la sesta partita consecutiva in trasferta (un record storico per lei) e si candida come concorrente per il titolo.
A Verona, da quando c’è Tudor, non aveva vinto nessuno. Ma l’Atalanta sì e il suo 2-1 in rimonta, dopo il gol del solito Simeone, conferma la sua forza.
Anche perché è la squadra che ha rimontato e ribaltato più partite in campionato.
Cosa che non è riuscita a Milan e Napoli contro Udinese ed Empoli.
Il Milan è inciampato nell’1-1 di Udine, che ha agguantato solo all’ultimo respiro grazie al solito Ibrahimovic e sembra leggermente in calo rispetto a un mese fa.
Il Napoli, è stato addirittura battuto in casa (0-1) dal terribile Empoli del bravo Andreazzoli. Un tecnico sempre troppo sottovalutato.
I toscani avevano già fatto l’impresa a Torino contro la Juve. A Napoli si sono ripetuti e ora volano in classifica, dove hanno scavalcato la Lazio, malamente caduta a Sassuolo.
Un’altra piccola che è grande con le grandi e un po’ meno con quelle del suo (presunto) livello. Visto che prima della Lazio aveva battuto Juventus e Milan.
A trascinare il Sassuolo sono sempre i gol dei soliti Berardi e Raspadori. Due talenti veri.
Come un talento eccezionale è Vlahovic, che con l’ennesima doppietta ha aiutato la Fiorentina a battere la Salernitana issandola al quinto posto.
Ormai Vlahovic sembra inarrestabile. E a molti, a Firenze, ricorda un certo Batistuta.
I viola fanno parte del gruppetto dei fanti del campionato e ci resteranno fino alla fine per giocarsi un posto nelle coppe europee.
Da loro faranno bene a guardarsi sia le romane che la Juventus, che con l’1-1 di Venezia ha vissuto la sua ennesima delusione contro una delle piccole del torneo.
Alla Juventus mancano un vero regista e un centravanti alla Vlahovic. Che le è stato accostato per il mercato di gennaio. Sempre che le vicende giudiziarie lo consentono.
Un regista vero e proprio manca anche alla Roma, che comunque batte 2-0 lo Spezia con i gol dei difensori Smalling e Ibanez e aggancia proprio la Juventus al sesto posto.
In coda è sempre più difficile la condizione delle ultime tre, anche se lo Spezia resta a tiro.
Il Genoa è uscito malconcio dal derby (3-1 per la Samp) e ancora non riusciamo a capire perché mister Ballardini è stato sostituito con il neofita Shevchenko.
Così come continuiamo a non comprendere l’esonero di Semplici per Mazzarri a Cagliari, che non ha portato benefici agli isolani, in salvo, l’anno scorso, con lo stesso Semplici quasi miracolosamente.
Quanto alla Salernitana la società è allo sbando e la squadra pure nonostante Castori sia stato rimpiazzato (chissà perché) da Colantuono già alcune giornate fa.
Ma siamo sicuri che quando una squadra va male la colpa è sempre dell’allenatore? Oppure dipende dai giocatori, che non sono così forti come tutti credono?
CLASSIFICA – Inter 40; Milan 39; Atalanta 37; Napoli 36; Fiorentina 30; Roma e Juventus 28; Empoli 26; Lazio 25; Bologna 24; Verona e Sassuolo 23; Torino 22; Sampdoria 18; Udinese 17; Venezia 16; Spezia 12; Genoa e Cagliari 10; Salernitana 8.