Serie A: “ Calcio, un Bilancio vero e reale! ”

Considerazioni e riflessioni sul nostro sport nazionale.
Roma,  12  febbraio  – Negli studi commerciali è quasi tempo di bilanci. Le aziende che hanno la contabilità in coincidenza con l’anno solare debbono redigere il loro bilancio con scadenza 31/12/2014. Il Pianeta Calcio è strutturato con l’esercizio che comincia il 1° luglio per terminare al 30 giugno dell’anno successivo, per cui anche se ancora in corso possiamo però già tracciare delle linee guida sull’attuale stagione.
Il nostro rendiconto è “generale” del sistema calcio in Italia, non stiamo a valutare una o più società tuttavia possiamo considerare, per esempio, che dal 1992 ad oggi il dominio tecnico incontrastato è stato ad appannaggio di sole due squadre la Juventus ed il Milan, con la straordinaria eccezione degli anni 2000 e 2001 con Lazio e Roma ed il quinquennio 2006-2010 dell’Inter.
I nerazzurri, in verità, approfittarono della vicenda “calciopoli” che disintegrò la realtà juventina altrimenti parleremmo probabilmente di continuazione della superiorità bianconera.  
Anche altri campionati in Europa vantano domini tecnici consolidati come Real e Barcellona in Spagna, come il Bayern Monaco in Germania oppure come il Manchester United in Inghilterra anche se negli ultimi tempi efficacemente contrastato dal Chelsea e dai cugini del Manchester City. La differenza con la nostra realtà è essenzialmente “mediatica” perché da noi ci si infervora poco sull’aspetto tecnico e molto su componenti secondarie; in altre parole vige in Italia “la cultura del sospetto”!
Nessuno in Europa ha tre quotidiani sportivi ed una miriade di trasmissioni, locali e nazionali, dove parlano di Calcio i personaggi più disparati. Dal pentolone in ebollizione fuoriesce di tutto e  di più e la cosa più sconcertante è che tutto si giustifica e tutto viene plasmato e confezionato in modo pseudo-credibile. Per il Calcio si accetta di tutto, il tifoso, l’appassionato in genere giustifica cose che nella vita di tutti i giorni non prenderebbe minimamente in considerazione.
L’integrità morale ed una sana amministrazione aziendale è la regola nel mondo industriale e commerciale ebbene nel Calcio, e per la squadra del cuore, si è disposti a tutto anche al fallimento pur di raggiungere traguardi anche fuori portata. Da questo punto di vista negli ultimi anni  non è mancato niente con le questioni relative a “calciopoli”, “passaportopoli”, scommessopoli” tuttora in via di faticosissima definizione.
Organismi come la Lega Calcio di serie A o la stessa Federazione hanno partorito personaggi dall’indubbio conflitto d’interessi ed hanno preso decisioni , anzi “non decisioni”, sull’annosa questione dei diritti televisivi, ancora oggi prima voce di ricavo nei bilanci delle società, senza mai un piano, un programma che preveda come incrementare le entrate senza dipendere dagli stessi diritti.
Al momento la Lega ha all’opposizione società come la Juve, la Roma, l’Inter, la Fiorentina, come dire che il Governo nazionale è composto da Sel, Fratelli d’Italia e Comunisti Italiani!
La stessa FIGC da anni concede deroghe a vario titolo a quegli impianti che non potrebbero ospitare regolarmente manifestazioni sportive; su tutti la vicenda dello stadio di Cagliari dove sono stati calpestati i diritti di una tifoseria che, come tutte, paga in estate in anticipo gli abbonamenti per poi verificare, in corso d’opera, che le partite vengono giocate addirittura in un’ altra città!
Tornando al livello mediatico registriamo continui attentati a quello che molti anni fa il grande Alberto Sordi definì, in un film,  il comune senso del pudore. Davanti alle telecamere o da un microfono radiofonico se ne sentono di tutti i colori; più volte abbiamo visto fior di intellettuali che non si scompongono più di tanto per vicende politiche o di costume ma che si spersonalizzano in difesa della propria squadra del cuore, costi quel che costi.
Nella parte conclusiva del rendiconto economico di una azienda c’è una dicitura che dice: il Bilancio è vero e reale. A significare che se così non fosse scatterebbero sanzioni gravi.
Allora rivolgendoci ai nostri amministratori del pianeta Calcio raccomandiamo di redigere bene il rendiconto, tenendo presente che oggi il mercato di chi fruisce del prodotto Calcio è estremamente variegato, lo zoccolo duro di chi ha vissuto l’epopea degli anni passati si sta esaurendo ed i giovani di oggi hanno innumerevoli interessi alternativi e non tutti seguono la “tradizione” demandata dai genitori. Devono capire questi amministratori che il Calcio deve essere più accessibile sia a livello di costi che a livello di disponibilità da parte degli interpreti senza gratuiti divismi.
Da parte nostra, dei fruitori del prodotto, si tratta di scegliere perché comunque continueremmo a seguire “il gioco più bello del mondo”, probabilmente solo la domenica mattina al seguito dei nostri figli, il vero CALCIO! 
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