Roma, 9 gennaio 2023 – Da Guadalajara a Salerno è un attimo. Come per Guillermo Ochoa è stato un attimo passare dal Club América di Città del Messico alla Salernitana.
Perché a 37 anni ha avuto di nuovo la grande opportunità di venire a giocare in uno dei campionati più importanti d’Europa.
Dopo che in passato aveva disputato quello francese con l’Ajaccio, quello spagnolo con il Malaga e il Granada e quello belga con lo Standard Liegi.
E appena è arrivato a Salerno ha subito dimostrato perché è ancora il titolare tra i pali della sua nazionale, il Messico.
Con la quale ha giocato 135 partite e i recenti Mondiali in Qatar, nei quali ha parato un rigore addirittura a Lewandoski, attaccante della Polonia e bomber di razza.
Con 16 parate in due partite del nostro campionato (9 contro il Milan, 7 contro il Torino) è diventato subito un idolo dei tifosi campani.
E si è conquistato le prime pagine dei giornali, salendo così alla ribalta del campionato.
Per questo lo abbiamo eletto a personaggio della 17ma giornata del torneo.
Perché lui, alto 1 metro e 83 centimetri (non tantissimo per un portiere), bravo e reattivo tra i pali, un po’ meno nelle uscite alte, in sole due partite si è preso le porte dell’Arechi.
E a Salerno ha intenzione di restare ben di più dei sei mesi previsti nel contratto con il quale è stato ingaggiato dalla Salernitana.
Per dimostrare che anche da noi può conquistare i primi posti della classifica dei migliori portieri del campionato.
“Ocio” a Ochoa, dunque, come direbbero in Veneto. Capelli riccissimi tenuti indietro dall’abituale fascia nera, reattività da gatto e vitalità di un giovanetto.
La salvezza della Salernitana passa anche dai suoi guanti.