Siviglia campione! Benfica: la maledizione continua!

Nella finale di Europa League trionfa la squadra di Unay Emery. Ottava sconfitta di seguito in finale per la squadra portoghese.

Torino, 15 maggio – Probabilmente c’è anche una sorta di giustizia divina che ha voluto premiare il Siviglia ai rigori nella finale dello Juventus Stadium a discapito del Benfica: la squadra andalusa è partita con i preliminari di Europa League lo scorso primo Agosto, più di nove mesi fa, disputando ben diciannove incontri compresa la finale di Torino.

Il Benfica invece è stato inserito nel torneo dopo il terzo posto nel girone di Champions League, partendo direttamente dalle fasi ad eliminazione diretta.

Jorge Jesus e i suoi ragazzi hanno colto al volo l’importanza della competizione, nonostante fosse una retrocessione dall’Europa di “serie a”: volevano fortemente vincere in Europa e ne sa qualcosa la Juventus di Antonio Conte.

Soprattutto se si contano le molteplici delusioni che la compagine lusitana ha dovuto subire lo scorso anno, perdendo sempre l’Europa League al novantacinquesimo minuto, contro il Chelsea di Benitez.

C’è da aggiungere, inoltre, come proprio quest’anno si sia spento il mito incontrastato del tifo “benfiquista”, Eusebio, protagonista tra l’altro dell’ultima vittoria in Europa nel ’62, e di come l’ambiente si aspettasse un degno premio da dedicare al campione portoghese.

A questo punto però, anche i più scettici iniziano a vacillare di fronte all’affascinante storia della maledizione di Guttmann, glorioso allenatore degli anni sessanta, con cui le aquile conquistarono ben due Coppe dei Campioni. Da quando l’austriaco pronunciò la fatidica frase “ Senza di me il Benfica non vincerà mai più una Coppa Campioni”, furibondo per il mancato pagamento di un premio, la squadra di Lisbona ha fallito ben otto finali consecutive.

E anche ieri sera, di fronte ai propri sostenitori, i giocatori di Jesus hanno dato l’idea di avere le gambe e la testa pesanti, piene di quelle paure che già un anno fa non gli permisero di alzare al cielo la tanto desiderata “coppa senza orecchie”.

Le occasioni mancate, da una parte e dall’altra, sono state molte ma il Benfica avrebbe obiettivamente meritato qualcosa di più. Almeno quattro le azioni di contropiede che hanno presentato l’attaccante Lima ed i suoi compagni Rodrigo, Gaitan e Maxi Pereira da soli davanti a Beto, portiere portoghese del Siviglia incontrastato eroe della serata, senza essere degnamente finalizzate. Dall’altra parte il colombiano Bacca, sostituto di Falcao al centro dell’attacco colombiano in Brasile, ha cercato di impensierire i due centrali portoghesi senza troppo successo. Molto meglio il veterano Reyes, un paio di conclusioni pericolose e tanta corsa, la giovane ala Vitolo e il regista Rakitic, vero metronomo della squadra di Emery. Dopo centoventi minuti di gran ritmo e rovesciamenti di fronte, a decidere la sfida sono stati i calci di rigore.

Ancora una volta la tensione ha pesato maggiormente sui portoghesi: i rigori di Cardozo e Rodrigo, senza nulla togliere ai buoni riflessi di Beto, sono stati poco angolati e deboli. Gameiro segna il penalty decisivo e fa esplodere di gioia il tifo andaluso portandolo alla conquista della terza Europa League nella storia del club.

E’ anche l’immagine del trionfo del calcio spagnolo che quest’anno ha dominato l’Europa.

Per Jesus e i suoi, nonostante il campionato ed una coppa nazionale vinta, nonostante una finale ancora da giocare contro il Porto, rimane solo tanto rammarico e una maledizione da sfatare, Guttmann permettendo!

 

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