Mondiali Brasile 2014 – Il Giappone sbatte sul muro Ellenico
Nonostante la superiorità numerica per l’espulsione del greco Katsouranis, i giapponesi di Zaccheroni non riescono a segnare ad un’arcigna Grecia. Per entrambe le formazioni, ora, potrebbe non bastare vincere l’ultima partita per qualificarsi
GRUPPO C – Arena das Dunas, Natal – Ore 00:00 CET
GIAPPONE – GRECIA : 0-0
GIAPPONE (4-2-3-1): Kawashima; Uchida, Yoshida, Konno, Nagatomo; Yamaguchi, Hasebe (46′ Endo); Okazaki, Honda, Okubo; Osako (57′ Kagawa). CT: A.Zaccheroni
GRECIA (4-3-3): Karnezis; Torosidis ,Manolas ,Papastatopulos ,Holebas; Maniatis, Katsouranis, Kone (81′ Salpingidis); Fetfatzidis (41′ Karagounis), Mitroglu (35′ Gekas), Samaras. CT: Fernando Santos
Note: Espulso al 38′ Katsouranis (Grecia) per doppia ammonizione
Abritro: J.Aguilar (El Salvador)
NATAL, 20 giugno – Bisognava vincere per restare in corsa, e nessuno l’ha fatto. La Grecia ed il Giappone arrivavano all’incontro di Natal come ad una specie di spareggio: entrambe sconfitte al primo match del girone, le due squadre avevano bisogno dei tre punti per rimettersi prepotentemente in carreggiata per il passaggio del turno. Il pareggio per 0-0 dell’Arena das Dunas non estromette nessuno dalla speranza di qualificarsi, ma nell’ultima giornata sarà obbligatoria una vittoria (che allo stesso tempo potrebbe non bastare) per accaparrarsi l’ultimo posto rimasto per volare agli ottavi.
Il Giappone di Zaccheroni parte senza Shinji Kagawa, relegato in panchina dopo una prova così così contro la Costa d’Avorio: al suo posto gioca Okubo. La Grecia lancia un 4-3-3 estremamente offensivo, contando in attacco sulla classe del genoano Fetfatzidis, dell’esperto Samaras e soprattutto sul recuperato bomber Mitroglu.
L’avvio è di marca giapponese, con un pressing furioso che porta un paio di volte al tiro Osako (una volta la palla sibila di poco fuori, l’altra volta blocca sicuro Karnezis), quindi è una punizione insidiosa di Honda a mettere in difficoltà l’estremo difensore greco. Intorno alla mezz’ora gli ellenici iniziano a capire che non è giornata: Mitroglu, recuperato con grande fretta per questa partita decisiva, risente dei soliti problemi fisici e deve gettare la spugna, lasciando il posto all’evanescente Gekas della prima partita. Passano appena tre minuti ed il secondo giallo per Katsouranis lascia la Grecia in dieci uomini già dal 38′: Fernando Santos prova a correre ai ripari, rinunciando alle giocate di Fetfatzidis ed inserendo la quantità a centrocampo di Karaguonis. Il primo tempo si chiude con l’ultima, inaspettata occasione di marca greca, in seguito ad un gran tiro di Torosidis ben parato da Kawashima.
La ripresa vede il Giappone avanti con tutte le forze possibili, mentre la Grecia si difende con ordine nonostante l’uomo di meno. Su calcio d’angolo l’occasione più grossa del primo quarto d’ora capita a Gekas, ma Kawashima compie un miracolo sul suo colpo di testa e salva le speranze nipponiche. Con il pupillo del Manchester United Kagawa subentrato a dare una mano ai suoi, il Giappone insiste fino al fischio finale, impegnando Karnezis al 77′ con Okubo ed al 90′ con una punizione di Endo, mentre lo stesso Okubo al 68′ ,su un assist di Uchida, aveva sparato alto a due passi dalla porta greca.
La partita finisce 0-0 ed il Giappone, che dovrà affrontare l’inarrestabile Colombia vista nel pomeriggio, ha più di un motivo per piangersi addosso dopo questa partita giocata costantemente in attacco senza però concretizzare nemmeno un’occasione. La Grecia, dall’altra parte, regge l’urto nipponico anche con l’uomo in meno per un’ora e si prepara a giocarsi tutto con la Costa d’Avorio. Non è molto ma, visti i rapporti di forza del girone, probabilmente a Fernando Santos va bene così.
Giovanni Sidoni