L’eliminazione dal Mondiale provoca un terremoto nella Federcalcio azzurra. Arrivano le dimissioni irrevocabili del Ct Prandelli e del presidente Abete.
L’Italia esce dal Mondiale nel modo più disastroso possibile. Tra le polemiche (come al solito) e tra i malumori di chi era andato in Brasile per spaccare il Mondo e che, invece, da questo è stato travolto. Prandelli e Abete si dimettono prendendosi con molto coraggio la responsabilità del fallimento, sul quale, però, pesano altre cause, come l’eccessivo impiego di stranieri (anche troppo mediocri) in campionato al posto dei nostri giovani migliori, l’eccessiva litigiosità del nostro paese a tutti i livelli (quello sportivo ovviamente compreso) e un progressivo declino del nostro calcio che non sembra avere fine. Problematiche sulle quali ci sarà tempo di fare analisi. Intanto vi riportiamo in modo fedele le dichiarazioni di addio alla nazionale alla Federcalcio del Ct Prandelli e del presidente Abete.
Prandelli: “Al termine della partita, visto che il progetto tecnico è di mia responsabilità, ho detto ad Abete ed Albertini che rassegno le mie irrevocabili dimissioni. Quando un progetto tecnico fallisce, è giusto prendersi le proprie responsabilità. Prima del rinnovo del contratto c’era la volontà di camuffare i problemi del calcio italiano. Dopo, siamo stati fatti oggetto di aggressioni verbali, siamo diventati un partito politico e ci siamo sentiti trattati come persone che rubiamo i soldi ai contribuenti. È anche per questo che do le dimissioni”. Poi ha ribadito: “La mia decisione è motivata dal progetto tecnico, poi ho fatto una riflessione ed ho pensato che da quando abbiamo rinnovato è cambiato qualcosa. Non c’è stata una difesa forte, questa è la mia considerazione”.
Abete: “Convocherò un consiglio federale tra venerdì e lunedì, al rientro. Al di la del risultato, che ovviamente amareggia tutti, credo che sia stato fatto tutto il possibile visto il livello di competitività del nostro calcio, ho detto anche ad Albertini e Prandelli che andrò in Consiglio Federale con le mie dimissioni irrevocabili, non perché senta delle responsabilità, ma perché voglio favorire un livello di riflessione sulle strategie future della Federazione. Avevo già preso questa decisione prima dell’inizio del Mondiale, qualunque fosse stato il risultato. Spero comunque che il consiglio federale respingerà le dimissioni di Prandelli e che lui receda dalla volontà che ha espresso (ma poi Prandelli ribadisce l’irrevocabilità delle sue dimissioni, ndr). L’11 di agosto o appena dopo convocherò l’assemblea per far si che la ripresa del campionato venga fatta con una nuova dirigenza. Chiunque sarà il nuovo presidente federale, avrà tutto il mio appoggio. Me ne vado con l’amarezza del tifoso e con la serenità di aver fatto tutto il possibile”.