Passata in doppio vantaggio con un autogol e con una fiammata di Messi, l’Argentina subisce il ritorno dei bosniaci con Ibisevic ma resiste all’assalto finale degli europei
GRUPPO F – Stadio Maracanà, Rio de Janeiro – Ore 00:00 CET
ARGENTINA – BOSNIA&ERZEGOVINA : 2-1 (3′ Kolasinac aut., 65′ Messi – 85′ ibisevic)
ARGENTINA (3-5-2): Romero; Campagnaro (46′ Gago), Garay, Fernandez; Zabaleta, Mascherano, Maxi Rodriguez (46′ Higuain), Di Maria, Rojo; Messi, Agüero (88′ Biglia). Commissario Tecnico Sabella
BOSNIA (4-2-3-1): Begovic; Mujdza (69′ Ibisevic), Bicackic, Spahic, Kolasinac; Pjanic, Besic; Misimovic (74′ Medjunian), Hajrovic (71′ Visca), Lulic; Dzeko. Commisario Tecnico Susic
RIO DE JANEIRO, 16 giugno – Il Gruppo E dei Mondiali brasiliani si apre con la quotatissima Argentina impegnata contro una Bosnia all’esordio nelle competizioni intercontinentali. Tra gli argentini di Sabella impossibile non citare Lionel Messi, il diès su cui sono rimesse le speranze dell’albiceleste di trovare un degno successore di Diego Armando Maradona. Il contorno, oltre all’eccellente Aguero al fianco dell’attaccante del Barcellona, vede giocatori di sicuro livello internazionale su cui spicca la classe di Angel Di Maria ,autentico eroe della finale di Champions League con il suo Real Madrid. Gli avversari della Bosnia rappresentano però una seria insidia: l’opzione di vivere una serata tranquilla è automaticamente esclusa per l’Albliceleste contro gente del calibro di Dzeko, Spahic, Pjanic e Lulic.
La partenza argentina è sorprendente e fortunata: sugli sviluppi di un calcio piazzato, già dopo tre minuti l’Albiceleste passa con lo sfortunato autogol di Kolasinac. La Bosnia cerca di improvvisare una reazione per tutto il primo tempo, ma non riesce a creare niente più di un paio di occasioni ben lette dal portiere Romero ,prima con un reattivo anticipo su Hajrovic e poi con un intervento basso su una conclusione di testa di Lulic.
La ripresa vede una piccola rivoluzione tattica di Sabella, che passa al 4-4-2 col mediano Gago al posto di Campagnaro e con l’inserimento di Higuain per Maxi Rodriguez. La Bosnia riparte però forte, e più di una volta la mezzapunta Hajrovic riesce ad impegnare Romero dalla distanza. Messi prova ad innescare Higuain con un suo dribbling al limite dell’area bosniaca, ma la conclusione del Pipita è ben parata da Begovic intorno al quarto d’ora. E’ il preludio ad una autentica magia: dopo sessantacinque minuti di ombre, Messi si accende come una torcia, salta due avversari e conclude dal limite con un gran sinistro, mandando la palla a sbattere sul palo prima di infilarsi alle spalle dell’incolpevole Begovic.
La Bosnia viene stordita dal raddoppio argentino, così il ct Susic deve rischiare inserendo altre due punte come Visca ed Ibisevic ;all’85’ il coraggio del tecnico è premiato con l’imbeccata del il laziale Lulic per il subentrato Ibisevic, che con una grande accelerazione supera Fernandez e conclude in mezzo alle gambe di Romero, decisamente poco convincente in questa uscita: il 2-1 è servito ed agli uomini di Susic non resta che provare ad incendiare il finale. I minuti restanti vedono la Bosnia completamente sbilanciata in avanti, ma l’Argentina riesce a difendersi fino al triplice fischio finale; alla fine di una partita intensissima, l’Albiceleste porta a casa tre punti di importanza capitale e conferma tutto il bene che si diceva sul proprio conto: se Lionel Messi manterrà lo stato di forma mostrato stasera, per l’Argentina la vittoria finale non sarà un’utopia. Dall’altra parte, la Bosnia&Erzegovina si arrende ma può guardare al futuro con fiducia, almeno per il passaggio come seconda in un girone in cui Iran e Nigeria tutto sembrano meno che avverarsi insuperabili.
Per il programma, vedi “Mondiali Brasile 2014. Calendario, tabellone, gironi, sedi e fusi orari“
Per la classifica aggiornata vedi “Mondiali Brasile 2014 – Classifica aggiornata“