Brasile 2014

Mondiali Brasile 2014 – L’Iran si arrende sul più bello: Argentina-Iran 1-0

Il coriaceo Iran di Queiroz blocca l’Argentina per novantadue minuti, rischiando di andare addirittura in vantaggio in più di una occasione; all’ultimo minuto, però, Leo Messi sbaraglia la resistenza asiatica e trova il gol vittoria per l’Albiceleste

GRUPPO F – Mineirao, Belo Horizonte – Ore 18:00 CET

ARGENTINA-IRAN : 1-0 (92′ Messi)

ARGENTINA (4-3-3): Romero; Zabaleta, Fernandez, Garay, Rojo;Gago , Mascherano, Di Maria (93′ Biglia); Messi, Higuain (77′ Palacio), Agüero (77′ Lavezzi). CT: A.Sabella

IRAN (4-5-1): Haghighi; Montazeri ,Hosseini ,Sadeghi ,Pooladi; Teymourian, Nekounam, Dejagah (84′ Alireza), Masoud Shojaei (76′ Heydari), Haji Safi (88′ Reza Haghighi); Goochannejhad. CT: C. Queiroz

Abritro: M.Mazic (Cro)

BELO HORIZONTE, 21 giugno  -La tentazione della vigilia era quella di parlare di una partita senza storia, una tentazione data non solo dai nomi delle due contendenti (Argentina ed Iran), ma soprattutto dal livello dei giocatori in campo. Un attacco capace di annoverare Aguero, Messi ed Higuain non dovrebbe neppure confrontarsi a quello rappresentato dal solo Goochannejhad, e lo stesso discorso potrebbe valere per tutti gli altri settori del campo. Il calcio, però, è materia probabilistica e non deterministica come la vita, e proprio per questo andava osservata bene la prima partita del Gruppo F sia dei sudamericani che degli asiatici: mentre i primi passavano faticando contro una buona Bosnia, i secondi bloccavano inaspettatamente sullo 0-0 una Nigeria ben più quotata e ricca di talenti internazionali. L’attenzione difensiva impostata dal Ct Queiroz sembra aver messo radici profonde dalle parti di Tehran, nonostante le mille difficoltà incontrate dal portoghese avendo a che fare con una mentalità estremista e quanto mai riluttante ad una apertura all’Occidente, anche solo calcistica. Così, se il mezzo miracolo di Queiroz sembra poter continuare affrontando in modo dignitoso un avversario tanto quotato, il dirimpettaio Sabella deve preoccuparsi di un Messi che ha iniziato il suo ennesimo Mondiale a sprazzi, incapace di raccogliere, almeno fino a questo punto, l’eredità di quel fenomeno di Diego Maradona che a casa cercano disperatamente di affibbiargli.

Per mille motivi, dunque, il risultato del primo tempo ,un combattuto ma poco spettacolare 0-0, non lascia stupiti i più attenti alle vicende delle squadre in campo: l’Argentina tenta di assaltare la porta di Haghighi, ma l’estremo iraniano si fa trovare pronto sia in uscita bassa su Higuain lanciato a rete da Gago sia su un gran tentativo di Aguero. Le altre occasioni dell’Albiceleste nel primo tempo sono colpi di testa da calci piazzati: da Rojo a Fernandez, passando per il sempre pericoloso Garay, il vantaggio sembra sempre ad un passo per i sudamericani ma non arriva mai. L’Iran si rende addirittura pericoloso verso il finale di tempo quando, sempre su calcio piazzato, è il centrale Hosseini a sfiorare l’1-0 su suggerimento del ben più noto Dejagah.

Il leitmotiv dell’incontro non cambia nella ripresa:l’Argentina attacca dal primo minuto, sfiorando il gol con Aguero già al sesto e con Messi al sessantesimo: la Pulce si accende e con uno slalom dei suoi riesce a concludere di precisione, proprio come contro la Bosnia, stavolta però solo sfiorando il palo di Haghighi. L’Iran tiene botta e, con il passare dei minuti, prende addirittura fiducia: al 67′ è Dejagah a costringere ad un autentico miracolo Romero su un suo gran colpo di testa, legittimando il pari e dando fiducia ad una squadra che si rende conto di essere sul punto di fare l’impresa. Messi non trova ancora di pochissimo lo specchio su una punizione al 74′, Sabella prova a leggere la partita inserendo Palacio e Lavezzi per due deludentissimi Higuain ed Aguero, ma l’Iran non smette di resistere trainato da un Teymourian infinito. A cinque dalla fine è ancora un contropiede finalizzato da Goochanejhad a costringere Romero all’intervento, ma proprio quando tutto sembra portare la partita allo 0-0 finale, la classe del campione di Leo Messi sbaraglia tutte le carte in tavola: corre il primo dei quattro minuti di recupero quando, addomesticando un pallone respinto fuori area dagli iraniani, la Pulce salta un avversario e scarica un sinistro a giro imprendibile per Haghighi. L’Argentina resiste fino al fischio finale di Mazic e, trainata da un Messi capace di spazzare in un colpo tutte le critiche sul suo conto, si qualifica per gli ottavi di finale. L’Iran si arrende ad un passo dal traguardo, rimettendo le residue speranze di avanzamento al prossimo turno all’ultima partita contro la Bosnia: servirà un miracolo, ma con questa grinta mai dire mai.

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