I “diavoli rossi” di Wilmots vincono nei supplementari il loro ottavo di finale contro gli USA e volano ai quarti, dove giocheranno contro l’Argentina.
OTTAVI DI FINALE: Arena Fonta Nova, Salvador – ore 22.00 CET
BELGIO-STATI UNITI 2-1 dts
BELGIO (4-2-3-1): Courtois; Alderweireld, Van Buyten, Kompani, Vertonghen; Fellaini, Witsel; Mertens (15’st Mirallas), De Bruyne, Hazard (6’sts Chadli); Origi (1’pts Lukaku). Ct Wilmots
STATI UNITI (4-3-2-1): Howard; Cameron, Gonzalez, Besler, Beasley; Jones, Bradley, Zusi (27’st Wondolowski); Johnson (32’pt Yedlin), Bedoya (17’pts Green); Dempsey. Ct Klinsmann
Arbitro: Haimoudi
Marcatori: 3’pts De Bruyne, 15’pts Lukaku, 2’sts Green
Salvador, 1 luglio – La grande bellezza nella coda. Gli ottavi di finale si chiudono infatti con una partita bellissima e tirata fino all’ultimo minuto dei supplementari, che il Belgio vince 2-1 dopo averla dominata in lungo e in largo e averla addirittura rischiato di perdere al 93’, quando Wondolowski si è clamorosamente mangiato il gol che poteva firmare la vittoria-beffa degli Stati Uniti. Invece al 3’ del primo supplementare De Bruyne ha portato meritatamente in vantaggio il Belgio su incursione del neo-entrato Lukaku, che poi ha siglato il 2-0. Quindi Green ha accorciato le distanze e il finale è stato palpitante, con gli americani che hanno rovesciato in campo tutto quello che avevano per provare a pareggiare e i belgi che hanno resistito fino allo scadere, portando a casa la qualificazione.
Sabato pomeriggio, nei quarti, troveranno l’Argentina e sarà una sfida tutta da gustare, con i sudamericani che si affidano a Messi e il Belgio al gioco di squadra fondato sui capelloni di centrocampo Witsel e Fellaini. Sembra quasi una riproposizione dell’Argentina-Belgio di Messico ‘86 nella quale Maradona fece il fenomeno. Un po’ quello che ha fatto ieri Lukaku, dapprima portato in panchina da Wilmots per far posto a Origi e poi decisivo nei supplementari. Il suo ingresso ha spaccato la partita e alla fine è stato lui il migliore in campo insieme al portiere americano Howard, che durante il lungo assedio belga aveva alzato un muro, diventando l’ennesimo portiere protagonista di questi ottavi. Strepitose le sue parate su Mertens, più volte su Origi, sul neo entrato Mirallas, su Hazard e su Kompani proprio al 90’. E’ il Mondiale dei numeri uno, oltre che dei dieci e i vari Julio Cesar, Navas, M’Bholi, Romero e, appunto, Howard dovranno essere ricordati al pari di Neymar, Messi, Rodriguez e Robben.