Spagna: le Furie Rosse difendono il titolo
La “Roja” di Del Bosque si presenta tra le favorite del mondiale brasiliano avendo vinto gli ultimi due Europei e l’ultimo Mondiale in Sudfrica.
Il 30 Giugno 2013, quasi un anno fa, la Seleçao riusciva finalmente a rompere un record che iniziava a farsi imbarazzante per tutte le selezioni del mondo: imponendosi 3a0 nella finale di Confederations Cup, giocata in casa, Neymar e compagni bloccavano a 29 i risultati utili di fila della nazionale spagnola in partite ufficiali. Certo i brasiliani lo avranno preso come un segno del destino, il segnale di un ritorno dei verdeoro nella posizione del “più forte”: sconfiggere la Spagna di questi ultimi sei anni è un po’ come battere l’invincibile Brasile di Pelè. Fatto sta che anche le maggiori competizione europee di quest’anno ci spiegano perché dagli Europei del 2008 il calcio spagnolo abbia legittimato una supremazia netta: Sevilla campione in Europa League, Real Madrid vincente in Champions League dopo aver battuto in finale un’altra spagnola, l’Atletico Madrid.
E pensare che fino al Campionato Europeo di sei anni fa “la Selecciòn” aveva raccolto solamente un Europeo, quello del 1964: per intenderci aveva fatto come Grecia e Danimarca, federazioni che adesso non le accosterebbe proprio nessuno. Nel 2010 non solo conquista il suo primo titolo mondiale ma arriva anche per la prima volta in finale unendo due record storici per la nazionale iberica.
Nonostante una storia di quasi ottant’anni la “Furia Roja” si impone nel panorama calcistico mondiale solo nell’ultimo decennio e la rosa dei 30 pre-convocati da Del Bosque (vincitore dell’ultimo Mondiale ed Europeo alla guida della Spagna) rende lampante il perché: tra gli esclusi vi sono veri protagonisti dei maggiori campionati europei, come Borja Valero e Callejon in Italia, a causa dell’alto numero di talenti a disposizione del tecnico di Salamanca.
A partire dai pali dove Casillas relega in panchina Reina e De Gea. La difesa vede gli affermati Piquè e Ramos, Jordi Alba e Azpilicueta, con Moreno, Sevilla, e Juanfran, Atletico, pronti a subentrare. Il centrocampo, nell’eccellenza generale, è il vero fiore all’occhiello delle “furie rosse” con un tasso tecnico assolutamente fantascientifico : Iniesta, Xavi, Xabi Alonso, Fabregas, Koke, Juan Mata, Jesus Navas. Basta citare i nomi e pensare che uno come Thiago Alcantara, causa infortunio, ha dovuto dire addio al mondiale.
In avanti Del Bosque, da giovane detto “El Palillo” (stecchino) perché alto e magro, si affiderà al recordman di gol in nazionale David Villa, stagione entusiasmante a Madrid sponda Atletico, Fernando Torres e Diego Costa (infortuni permettendo). Altrimenti spazio a Llorente o Negredo: non proprio malaccio insomma.
Vedremo se le “furie” avranno davvero ancora fame di vittorie o si sentiranno appagati dopo qualche anno passato lassù, sulla cima del calcio mondiale, a guardare gli altri dall’alto in basso.
La Spagna è inserita nel Gruppo B con Olanda, Cile e Australia.