Il c.t. della nazionale elvetica è all’ultima competizione ufficiale, dopodiché appenderà le tattiche al chiodo: vuole tentare l’impresa alla guida della Svizzera grazie a qualche “italiano” e giovani talenti.
Di certo gli abbiamo invidiato, e tutt’ora gli invidiamo, tante cose: il cioccolato in primis, l’eleganza degli orologi solo per citare un altro esempio. Ma a livello calcistico di certo, nonostante il mix strano e affascinante di almeno tre culture diverse (francese, italiana e tedesca) non ha mai avuto grande fortuna.
Heinz Hermann per esempio, recordman di presenze con i Rossocrociati (115) non è di certo un nome che smuove la fantasia di molti. O ancora Alexander Frei, ritiratosi circa un anno fa, che detiene il record di gol con la nazionale elvetica ( 42), un’annata magica al Rennes in Ligue 1 e poi esperienza al Borussia Dortmund prima di chiudere al Basilea,in patria.
Ma non bisogna essere troppo duri con i “cugini” d’oltralpe: quella di Brasile 2014 è la terza qualificazione consecutiva ad una fase finale del Campionato del Mondo. Non si tratta di un caso, nonostante il mancato approdo agli Europei del 2012 a causa di un ciclo di giocatori ormai terminato (vedi Frei e Streller su tutti). Negli ultimi anni anche il calcio italiano ha scoperto in prima persona quali sono le potenzialità di una nuova generazione di talenti, alcuni naturalizzati, che possono elevare la Svizzera al ruolo di “mina vagante”: Inler e Behrami, tanto per citare due nomi, fanno parte del centrocampo del Napoli, Lichsteiner è elemento imprescindibile della Juventus di Conte, Ziegler lo è stato per la Juventus di qualche anno fa e ora corre alla corte di Di Francesco.
Basi solide,giocatori già affermati, sotto la guida di uno degli allenatori più esperti tra i 32 che voleranno in Brasile e tra i più vincenti della storia del calcio: con 19 trofei conquistati Ottmar Hitzfeld è l’allenatore tedesco più vincente di tutti i tempi. E’ tra l’altro, insieme a Jose Mourinho e Ernst Happel, l’unico ad aver conquistato la Coppa dei Campioni/ Champions League con due squadre diverse: Borussia Dortmund nel 1997 e Bayern Monaco nel 2001. Dal 2008 è alla guida della nazionale svizzera e ha seriamente rischiato di non riuscire a rimanervi dopo l’esclusione dagli Europei 2012. Hitzfeld però ha superato brillantemente quel periodo e grazie ad un ringiovanimento della rosa ha conquistato agevolmente la qualificazione in Brasile per poi affermare che sarà l’ultima competizione a cui parteciperà prima di ritirarsi.
In porta Hitzfeld si affiderà all’esperienza di Benaglio, Wolsfburg, o all’abilità del giovane Sommer, Basilea.
In difesa, obbligatoria la presenza di Lichsteiner sulla corsia di destra, insieme a lui probabilmente Senderos, vecchia conoscenza del Milan, Djourou, ex Arsenal, o Schar, Basilea. In mezzo al campo spazio ai mediani Inler, Behrami e Dzemaili, tutti “partenopei”, con Shaqiri , astro del Bayern Monaco, e Xhaka, Borussia Monchengladbach, a dare un po’ di fantasia. In avanti lo storico attaccante del Basilea, Stocker, dovrebbe partire dalla panchina: Drmic, Norimberga, pare essere il talento più cristallino in rosa, con lui Seferovic, ex Fiorentina, pare aver trovato la sua dimensione al Real Sociedad guadagnandosi la chiamata del c.t. tedesco.
Nonostante la storia non conceda alla Svizzera un’invidiabile tradizione di vittorie, il tasso tecnico degli elvetici è invidiabile. E dobbiamo tenere conto dell’atto conclusivo di una carriera straordinaria, quella di Ottmar Hitzfeld: se le grandi carriere finiscono come i grandi spettacoli aspettiamoci un atto finale al cardiopalma.
La Svizzera è inserita nel girone E insieme a Ecuador, Francia e Honduras.
Per il programma, vedi “Mondiali Brasile 2014. Calendario, tabellone, gironi, sedi e fusi orari“