Roma, 12 febbraio – La stagione che il Parma sta vivendo è di quelle disgraziate che di più non si può. Ieri ha perso 1-0 il recupero casalingo contro il Chievo della gara non giocata per neve e in classifica è sempre più ultimo e con un piede ormai in B. Ghirardi ha venduto la società agli albanesi, questi, dopo pochi giorni, l’hanno rigirata a Giampietro Manenti, ma intanto i debiti sono diventati ingenti ed i giocatori non vedono lo stipendio da mesi. E se i soldi non arriveranno entro lunedì 16 febbraio questi ultimi metteranno in mora la società. Un’idea e un ultimatum alla società che non sono cambiati neppure dopo la conferenza stampa di ieri del nuovo presidente Manenti, come ha confermato questa mattina il difensore Massimo Gobbi.
“Dopo tutti questi mesi di attesa e di promesse disattese ci dobbiamo tutelare – ha detto Gobbi -. Alla società abbiamo fatto presente che quella di lunedì 16 febbraio è la data più importante per il nostro futuro e che, in caso di esito negativo, non ci saranno ulteriori proroghe. È tutto predisposto con la nostra associazione, l’Aic. Ora diamo comunque fiducia alla nuova proprietà, perché adesso possiamo fare solo questo. Arrivati a questo punto speriamo che tutto vada bene, ma sono stati mesi difficili. Spiace non aver sentito nulla sulla nostra situazione da Lega Calcio e Figc, visto che questa vicenda toccava comunque tutto il mondo del calcio”.
Intanto, domenica alle 15.00, il Parma è atteso dalla trasferta in casa della Roma, che attende ancora il ritorno di Gervinho e Doumbia dalla Costa d’Avorio, dove hanno abbondantemente festeggiato la conquista della Coppa d’Africa. Molto probabilmente entrambi salteranno la gara contro il Parma e visto che anche Totti è in dubbio a causa dell’influenza e che Ibarbo e Iturbe sono fermi per infortunio, Garcia potrebbe ripresentare dall’inizio il giovane Verde, che tanto bene ha fatto domenica scorsa a Cagliari. Insieme a lui, in attacco, Ljajic e Florenzi. A meno che a Totti non passi la febbre.