S.S. Lazio – A tu per tu con Felice Pulici

L’ex portiere biancoceleste racconta le sue impressioni sul mercato, sull’esordio stagionale della Lazio e sul dualismo tra Marchetti e Berisha.

Roma, 25 agosto – Educato ma pungente, riservato ma con tutte le intenzioni di essere chiaro in quello che dice: davanti a me c’è un personaggio cardine nella storia della Lazio, ecco perché mi rendo conto che, nel secondo in cui ci presentiamo, la mia voce ha un attimo di tremore.

Da un lato ci sono io, che avrò sognato forse per dieci anni di spendere almeno un minuto della mia vita in una porta di Serie A, dall’altro lato c’è Felice Pulici, portiere del primo, storico Scudetto della mia Lazio.

Sorride e fa in modo di mettermi a mio agio, soprattutto quando gli garantisco che nel giro di cinque minuti gli avrò già chiesto tutto quello che mi interessa sapere. È fine agosto, non tutti sono tornati dalle vacanze, hai visto mai uno si dovesse scocciare..

Felice Pulici: Di minuti ne ho anche dieci, stai tranquillo, ragazzo.

Giovanni: Per fortuna! La prima domanda che vorrei farle è sul mercato della Lazio. Quale è il suo parere e, in sostanza, se lo reputa positivo o negativo.

Mi riferisco ovviamente agli acquisti di Djordjevic, Basta, Parolo e dei due nuovi centrali, de Vrij e Gentiletti.

FP: C’è da dire che la società si è accorta nella scorsa stagione di avere delle lacune, ed una grossa parte del mercato è stata condotta per colmare quelle mancanze. L’acquisto dei due centrali, in particolare, vanno visti certamente in questa ottica: credo che de Vrij e Gentiletti andranno a prendere il posto che per lungo tempo è stato di Dias e di Biava, e credo che abbiano le capacità per sostituirli degnamente. Djordjevic per il momento si è dimostrato all’altezza, anche se bisognerà verificarlo nel corso della stagione, non dobbiamo dimenticare che la Serie A è un campionato molto difficile. L’arrivo di Parolo ha dato poi un tasso tecnico superiore al centrocampo, mentre Basta saprà dare più continuità alla fascia destra, dove però non posso dimenticare Konko. E’ un grande giocatore, quindi sarebbe stupido accantonarlo. Il punto, però, non è questo..

G:Perché, mi scusi, quale è il punto?

FP:Il punto è che la società non può pensare di tornare ad avere un rapporto brillante con i tifosi solo attraverso il mercato! Il mercato è certamente importante, ma credo che l’allontanamento della tifoseria dalla Lazio sia dipesa anche da altri fattori, come per esempio delle prese di posizione troppo autoritarie della società. Gli stessi comunicati, che il Presidente Lotito sta utilizzando così spesso nel corso di questa estate, mi sembrano un mezzo freddo, lontano anni luce dalla passione che accende i tifosi. Non mi sembra di vedere la tifoseria al centro del progetto, come i supporters giustamente pretendono di essere, ecco ..

Il discorso di Pulici fila, anche se una parte di me non può che apprezzare il pragmatismo imposto dal Presidente Lotito. Sarebbe una discussione infinita, però, così decido di passare ad altro.

G: Credo di capire cosa intende. Passando alla partita di ieri sera, invece, vorrei sapere quale peso si può dare ad una vittoria così larga (7-0, ndr) contro un avversario di due divisioni più basse come il Bassano Virtus.

FP: Guardi, io per queste cose sono molto pratico. Va bene che l’avversario non era dello stesso livello, ma la Lazio è andata avanti in Tim Cup, e questa è l’unica cosa che conta. Poi, se parliamo del fatto che è calcio d’agosto, posso concordare per il fatto che un risultato così eclatante va preso per le pinze, ma sono sicuro che va comunque elogiata la serietà con cui la squadra ha onorato il primo impegno ufficiale.

G: In porta, però, ha giocato Berisha. La sua opinione, da ex portiere, sulla differenze tecniche tra Marchetti e Berisha quale è? Perché temo che andremo incontro ad un ballottaggio lungo una stagione..

FP: Berisha ha dimostrato certamente di essere un ottimo portiere, lo scorso anno. Ha ottime doti. Niente, però, mi toglie dalla testa che Federico Marchetti al massimo della sua forma è il mio titolare, e che non capisco perché l’anno scorso la sua convalescenza sia durata così tanto. Se c’è dell’altro, se ci sono motivi che non conosciamo per cui un portiere da Nazionale sembrava aver perso nel giro di qualche mese tutto il suo talento, sarebbe meglio saperli, perché così si rovina la carriera del ragazzo. A      quel punto sarebbe meglio metterlo sul mercato, no?

Anche qui, avrei qualcosa da ribattere. Non liquiderei così in fretta Berisha: è freddo, talmente freddo da essere l’unico portiere che ricordo, in epoca recenti, a non aver commesso errori nelle sue prime partite in uno stadio così caldo come l’Olimpico, ed in un ambiente così incostante come quello romano. Ma è pur vero che Marchetti ha scritto la storia della Lazio, e che nel suo momento di forma migliore, appena due stagioni fa, era sicuramente al vertice di una possibile classifica dei portieri europei. Allora la mia domanda si sposta su una mia curiosità personale. Berisha ha tirato un pò di rigori nel Kallmar, come il mio idolo Butt li tirava nel Leverkusen. Vuoi vedere che proprio nella mia squadra, adesso..

G:Solo un’ultima mia curiosità personale. Berisha tirava i rigori nella sua squadra precedente. In un paese poco avvezzo a novità come l’Italia, secondo lei, potrebbe essere proprio lui a “rompere” con la tradizione ed a dar vita ad una favola del genere?

FP: Con in squadra Candreva, Mauri, Biglia, Klose, Ledesma e Felipe Anderson? No, non penso proprio che glieli faranno tirare mai…

Niente, non c’è proprio modo di avere lo stesso punto di vista stasera, tra me e Pulici. Ringrazio educatamente e saluto, e ci promettiamo di aggiornarci tra qualche tempo, quando i risultati parleranno più di qualsiasi intervista. Ed i sogni resteranno sogni, ma chissà se al prossimo calcio di rigore…

 

 

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