La Svezia ci batte per 1-0, destro di Johansson deviato accidentalmente da De Rossi, e si porta in vantaggio in attesa del match di ritorno di lunedì sera, ma al di là di questo preoccupa l’atteggiamento tattico della nostra Nazionale con un difetto di costruzione della manovra abbastanza evidente; se abbiamo un centrocampo con un uomo di qualità come Verratti, ed in alternativa un vecchio drago come De Rossi, non si capisce per quale motivo l’impostazione debba prescindere da un difensore come Bonucci peraltro sempre con lanci scontati, mai precisi.
L’ingresso di Insigne al 75° non ha sortito granchè, tenendo conto che il napoletano è stato schierato in un’ibrida posizione di mezz’ala sinistra che non gli è assolutamente abituale nel Napoli, per non parlare di Eder non pervenuto.
Ci siamo anche lamentati di un’eccessiva fisicità degli svedesi, come se fosse una novità o come se la qualificazione per noi debba essere un diritto divino. Alla fine della gara sono sembrate un po’ eccessive alcune lamentele del tecnico, a voler giustificare una sconfitta non netta tuttavia gli svedesi non hanno rubato nulla.
Una minima recriminazione da parte azzurra possiamo sintetizzarla su una occasione iniziale di Belotti e su un palo di Darmian poco dopo il vantaggio degli svedesi, che hanno sfruttato l’unica occasione avuta giocando, come detto, una gara molto fisica, molto concentrata.
Da salvare per i nostri Darmian ed un po’ di fervore da parte di Chiellini e Candreva, per il resto poca cosa e preoccupazione aumentata verso la partita di ritorno dove servirà più determinazione e soprattutto più qualità, più coraggio e meno vittimismo.