Una Lazio da amare.

Capolavoro tattico di Sarri contro Spalletti.

Roma, 5 marzo 2023.

 

Alla 25°giornata del massimo campionato di calcio, serie A, è il momento della Lazio di ricevere i complimenti per la miglior prestazione della giornata.

Il pezzo che sto scrivendo è in anticipo rispetto alla partita dell’Inter e allo scontro Champions tra Roma e Juventus.

C’è stato tuttavia un guadagno di punti rispetto all’Atalanta, pareggio interno con l’Udinese per 0-0, e al Milan, sconfitto a Firenze per 2-1.

Ma è chiaro che in sede di pronostico la vittoria della Lazio contro lo schiacciasassi Napoli, in trasferta, era fuori quotazione.

Spesso si è criticato, con qualche ragione, l’aspetto tattico monolitico di mister Sarri con una rosa a disposizione che probabilmente non rispecchia i desiderata dello stesso.

Ma è onesto riconoscere che il lavoro svolto al secondo anno di conduzione tecnica è pregevole, con una fase difensiva più accurata ed un leggero deficit in sede di proposta d’attacco.

Sarri nella gara al Maradona ha proposto un modulo speculare a quello di Spalletti, ma stavolta la duttilità del 4-3-3 sarriano è stata vincente ed inaspettata.

In fase di non possesso Immobile era il primo disturbatore del metronomo Lobotka, coadiuvato dagli esterni alti Anderson e Zaccagni che aiutavano i terzini Hysaj e Marusic nel contenere le folate degli incursori Lozano e Kvaratskhelia.

Con questa dedizione anche il lavoro, il sacrificio, di Luis Alberto e Milinkovic ha inibito le mezze ali Anguissa e Zielinski, con rifornimenti quasi inesistenti verso il terminale Osimhen.

Un’orchestra organizzata, concentrata, con una buona fluidità di palleggio nell’uscita dal pressing partenopeo suggellata dallo splendido goal di Vecino.

Un capolavoro balistico, poco fuori area, che si è insaccato nell’angolino basso alla destra di Meret per lo 0-1 finale.

E’ un piccolo sassolino che Sarri ha messo nel perfetto ingranaggio di Spalletti e vedremo se sposterà qualcosa nel troppo scontato, ad oggi, pronostico sullo scudetto 2023.

Come del resto bisognerà attendere ulteriori conferme per la definitiva crescita, soprattutto mentale, dei biancocelesti laziali.

Ad ogni buon conto, nella serata perfetta di venerdì sera, l’amore viscerale per la Lazio, di chi scrive, si è consacrato in due momenti.

Il tenero abbraccio con mia madre, con cui condivido tutte le partite della nostra Lazio, al fischio di chiusura della gara.

Il ben più volitivo abbraccio con mio figlio in un noto ristorante romano, dove lavora come Direttore, da me raggiunto oltre le 23,30 e con lo stesso ignaro del trionfo conseguito.

Anche questo vuol dire essere della Lazio…

 

Exit mobile version