Per la Nazionale di Ventura, e per lo stesso tecnico, si tratta dell’ultima spiaggia dopo le rovinose prestazioni durante la prima fase della qualificazione.
Più precisamente si tratta invero della penultima spiaggia giacchè, dopo tre giorni, lunedì 13, al Meazza di Milano è in programma il match di ritorno del play-off.
Nonostante alcune convocazioni “politiche”, quali quelle di Giorginho dal Napoli, di Zaza da Valencia, di Florenzi dalla Roma – fatte per dare la sensazione di cercare qualcosa di nuovo – alla luce di quanto visto negli allenamenti a Coverciano, l’opinione di tutti è che il CT, testardamente suicida, sia deciso a confermare la difesa impiegata nello squallido match contro la Macedonia di Pandev. Vale a dire il famoso BBBC. Buffon, Barzagli Bonucci, Chiellini. Un quartetto media 34 anni che l’ultima spiaggia l’ha conosciuta già da tempo, tante è vero che solo Ventura li tiene sempre insieme.
Buffon, è vero non dimostra i suoi anni. E va bene così. In attesa di Donnarumma. Bonucci è stato liquidato dalla Juve con il miglior colpo di mercato (43 milioni di Euro) ed ha messo in crisi il Milan dei giovani con il suo gioco demodee. Barzagli e Chiellini si alternano nella Juve per far posto a giocatori più giovani e più al passo tecnico-tattico dei tempi.
Ventura non se ne dà per inteso. Forse i suoi trascorsi torinesi alla guida Granata lo hanno condizionato al punto che continua a vedere il mondo bianconero.
La povertà tecnica e tattica dell’Undici messo in campo da Ventura nel corso delle qualificazioni mondiali è la più evidente registrata nella storia del calcio italiano. Superiori anche ai tempi della batosta coreana. Nelle quattro partite disputate nella prima fase delle qualificazioni, l’Italia ha segnato 3 reti e ne ha incassate ben 4. Avversari non certo trascendentali, a parte la Spagna, che si chiamano Israele (1-0), Macedonia (1-1), Albania (1-0) che hanno obbligato l’Italia agli spareggi contro la Svezia per guadagnarsi l’accesso ai Mondiali Russi.
Tutto ciò mentre l’Islanda (334 mila abitanti, poche migliaia di calciatori) ha conquistato a vele (ed applausi) spiegati la fase finale senza bisogno di Play Off, mostrando un calcio bello e moderno.
In Italia, accanto ad alcuni club (ancora convinti che il calcio si fa con i nomi altisonanti di giocatori e di tecnici) ce ne sono ormai tanti che stanno guardando al calcio spagnolo come modello di sviluppo.
Così in Serie A, squadre costate quanto Higuain (o giù di lì) come il Napoli di Sarri e la Lazio di Simone Inzaghi, vincono e divertono, mentre squadroni costati centinaia di milioni di euro come Juventus ed Inter, stentano, non divertono e vincono spesso per il rotto della cuffia, oppure per Var arbitrali!
Il Milan di Montella sembrava ben avviato sulla strada dello sviluppo ma si è incartata con l’acquisto di Bonucci.
La Juventus sta faticosamente cercando di aggiornarsi con i tempi. Da trazione posteriore, smembrando il BBC con l’innesto di giovani come Rugani, ha adottato la trazione anteriore giocando addirittura con quattro attaccanti Higuain, Dybala, Quadrado e Mandzukic. Ci vuole tempo per abilitare campioni legati ad un certo tipo di calcio a riqualificarsi per un gioco diverso. Ma Allegri dovrebbe farcela.
Scelta differente quella dell’Inter Cinese.
Il Napoli di De Laurentis per modernizzarsi ha dovuto ricorrere dall’emerito sconosciuto, non più imberbe, Sarri da Pistoia. L’Inter si è rivolta a un tecnico di prima fascia Luciano Spalletti. Questo, in tandem col Direttore Sportivo Sabbatini, ha convinto i cinesi ad investire “ad libitum” in calciatori. La “rosa” interista fa paura e nuovi campioni sono in arrivo.
Ciononostante, l’Inter arranca riuscendo soltanto nei finali di gara a recuperare partite quasi compromesse in innumerevoli circostanze e contro squadre di seconda e terza fascia praticanti (con giocatori di seconda fascia, pescati magari nel terzo mondo, ma disposti a recepire nuovi modelli tecnico-tattici quali il pressing) l’ultimo sviluppo storico della storia del calcio.
Il segreto per cui le squadre spagnole come Real e Barcellona (ma non solo) si impongono a livello internazionale, è il fatto che a praticare il nuovo modello calcistico (squadra corta, passaggi brevi, pressing) sono campioni veri (da Messi a Ronaldo) che naturalmente danno migliori risultati. In Italia l’ultima evoluzione tecnico-tattica del calcio (ma non solo) è ancora considerato un escamotage dei “piccoli” per ridurre il divario tecnico nei confronti dei grandi.
Tutto ciò premesso e considerato – visto il ritardo del calcio italiano ad allinearsi su importanti dettami calcistici – al CT Ventura si sono presentate due alternative nel corso del suo (poco felice ) mandato: andare a reclutare – oltre che a Napoli e Lazio anche a Bergamo, Crotone, Sassuolo, Chievo ecc.- giocatori semi-sconosciuti ma in linea tecnico-tattica con il modello calcistico spagnolo, oppure giocare all’antica assemblando i migliori. Ed allora “vecchi per vecchi” chi c’è di meglio di Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini? Ed aggiungiamoci Daniele De Rossi che ha raggiunto le 116 presenze azzurre dell’Americano Andrea Pirlo che non lo potrà riscavalcare perché ha appena annunciato il suo ritiro dal calcio!
Ovviamente Ventura ha optato per la seconda ipotesi, quella che conosce meglio essendo propria della sua esperienza e della sua generazione.
A questo punto, che la sorte ce la mandi buona in vista del 14 giugno, quando inizierà la 21^ edizione dei Mondiali di Calcio 2018 in Russia! A Stoccolma ed a Milano può succedere di tutto. Una vera roulette. Quel che è certo è che, se l’Italia supererà l’ostacolo, a Mosca non si potrà presentare né con questa squadra né con questo tecnico.
Si deve correre ai ripari ed in fretta come www.attualita.it aveva fatto già presente.
Il lavoro è tanto ed il tempo a disposizione per lavorare in azzurro è poco, anzi pochissimo.
Si adombra l’ipotesi di Conte. Cioè, ci risiamo con il passato. L’attuale allenatore del Chelsea, potrà essere anche più bravo di Ventura ma, a livello del calcio, sa anche lui di passato, di Juve vecchia guardia. Un calcio che è naufragato quest’anno e che ha visto il Chelsea bastonato severamente dalla Roma di Di Francesco, persino a Londra.
Per rimodellare la Nazionale, esistono due alternative per farlo in tempi rapidi.
Guarda caso si tratta dei due tecnici della Capitale. Simone Inzaghi e Di Francesco (in corso d’opera) che in pochi mesi sono riusciti a crescere senza conseguenze gravi sui risultati giorno per giorno.