Roma, 8 giugno – Tavecchio e Ventura, Ventura e Tavecchio. Due signori in età pensionabile che da oggi guidano il calcio italiano (Europei di Conte a parte, ovviamente). Il primo da Presidente della FIGC, il secondo da allenatore in pectore della nazionale, fortemente voluto dal primo e da oggi ufficiale successore di Conte, che dopo gli Europei saluterà tutti e se ne andrà al Chelsea. A Ventura la patata bollente di portare avanti un progetto tecnico-tattico azzurro di non facile soluzione, soprattutto alla luce di un campionato nel quale gli stranieri aumentano, gli italiani diminuiscono e, di conseguenza, le scelte del Ct si fanno sempre più obbligate e ristrette.
Senza contare che, una volta finiti gli Europei, i “grandi vecchi” in campo dovranno pur essere rimpiazzati.
Ci riferiamo a Barzagli, a De Rossi, forse allo stesso Chiellini, magari non a Buffon, perché lui sembra eterno.
Di questo e altro dovrà occuparsi l’ex allenatore del Torino, che intanto dice: “Felice? Io sono sempre felice. Emozionato? Ci mancherebbe altro, alla mia età… Sensazioni? Le stesse di quando sono entrato. Due matrimoni in pochi giorni? Impegnativo è il primo” ha infine chiosato, facendo riferimento alle nozze con la moglie Luciana e ora a queste con i colori azzurri, che gli frutteranno 1,3 milioni all’anno per due stagioni, con l’obiettivo dichiarato di portare la nazionale ai Mondiali di Russia 2018.
Ma la qualificazione non gli regalerà premi aggiuntivi.
Sensazioni da maligni: forse Tavecchio ha puntato su di lui perché, tra tutti i papabili, era quello che gli costava meno.
Ma, ripetiamo, è una nostra impressione del tutto personale e probabilmente sbagliata. Ai posteri … Come scriveva il poeta.