Il Parma si aggiudica la corsa all’Europa League prevalendo su Torino, Milan (fuori dalle coppe dopo 15 anni) e Verona.
Il bello e il brutto del calcio è che fino all’ultimo non sai mai come andrà a finire. Così è stato nell’ultima giornata di campionato per le tifoserie di Parma e Torino, le squadre che insieme al Milan e al Verona si giocavano l’ultimo posto utile per la prossima Europa League. Il campo ha premiato gli emiliani, che hanno battuto 2-0 il Livorno con una doppietta di Amauri e scavalcato in classifica il Torino, fermato (da se stesso) sul 2-2 a Firenze. Scriviamo “da se stesso” perché al 93’ uno dei suoi simboli stagionali, Cerci, si è fatto parare da Rosati il rigore della possibile vittoria per 3-2 che avrebbe riportato il Torino nelle coppe europee dopo venti anni. Un rigore che il Parma e i suoi tifosi hanno visto in diretta alla Tv e ascoltato alla radio, perché la loro partita si era da poco conclusa. A quel punto l’esultanza degli emiliani si è mescolata alle lacrime dei granata e il calcio ha mostrato insieme le sue due facce, quella bella e quella brutta. E pensare che alla vigilia delle ultime partite il Torino era favorito nella corsa all’Europa League e che avrebbe potuto confermare questo pronostico quando, forse, ormai non ci sperava più. Al 93’, dopo un 2-2 che aveva riagguantato all’85’ con Kurtic, che aveva replicato ai gol viola di Rossi (rigore) e Rebic (il momentaneo 1-1 lo aveva segnato Larrondo). Invece Cerci sbagliava il penalty dell’Europa, proprio lui che aveva portato il Toro a sfiorarla di nuovo.
In corsa con Parma e Torino c’erano anche il Milan e il Verona, ma gli sviluppi sui campi del Tardini e del Franchi avevano fatto fuori i rossoneri (inutilmente vincitori per 2-1 sul Sassuolo con i gol di Muntari, De Jong e Zaza su rigore). Il Verona, invece, era già out dopo 25 minuti a Napoli, dove i padroni di casa si erano portati sul 3-0 con le reti di Callejon e Zapata (doppietta). Nella ripresa Mertens (doppietta) e Iturbe hanno poi fissato il 5-1. Sui campi dove si giocava solo per lo spettacolo il Catania ha battuto l’Atalanta 2-1, il Chievo lo ha imitato contro l’Inter (splendida la doppietta di Obinna) e la Lazio ha vinto 1-0 contro il Bologna con un rigore di Biglia nel finale.
Questa la classifica definitiva e i verdetti del campionato 2013-14:
Juventus 102 punti; Roma 85; Napoli 78; Fiorentina 65; Inter 60; Parma 58; Torino e Milan 57; Lazio 56; Verona 54; Atalanta 50; Sampdoria 45; Udinese e Genoa 44; Cagliari 39; Chievo 36; Sassuolo 34; Catania 32; Bologna 29; Livorno 25.
Juventus campione d’Italia con il punteggio record della nostra serie A
Roma direttamente in Champions League
Napoli (vincitore della Coppa Italia) ai preliminari di Champions League in quanto terzo classificato
Fiorentina, Inter e Parma in Europa League
Catania, Bologna e Livorno retrocesse in B