Come ricordato nella presentazione dello scorso ottobre, il Giro nasce nel 1909, ma il compleanno tondo si verifica quest’anno col totale di nove anni di interruzioni per i due conflitti mondiali.
Il romanzo rosa, un romanzo senza fine, propone un percorso molto selettivo con 41 Gran Premi della Montagna, quattro arrivi in salita e due cronometro individuali, oltre naturalmente a tappe dove anche i velocisti potranno esprimersi al meglio.
Suggestivo l’inizio in terra sarda con le prime tre tappe, per poi approdare in Sicilia dove alla quarta frazione gli atleti scaleranno l’Etna fino a circa 1900 metri col primo impegnativo arrivo in salita; successivamente la carovana risalirà la penisola ed alla nona tappa scalerà il Blockhaus, colle di prima categoria che già potrebbe creare qualche distacco importante.
Alla quattordicesima l’arrivo di Oropa, che evoca la grande impresa di Pantani del ’99, può dare ulteriori verdetti in chiave maglia rosa ed a seguire un crescendo rossiniano con le scalate del Mortirolo e Stelvio, 16 ͣ frazione, Pordoi, Gardena e Valparola nella 18 ͣ e l’ultimo arrivo in salita a Piancavallo nella 19 ͣ tappa
La passerella finale stavolta sarà una crono di 28 Km., con arrivo tradizionale a Milano, che magari può regalare un finale inaspettato.
I protagonisti annunciati, a parte il forfait di Aru per noie ad un ginocchio, sono Nibali, maglia rosa uscente, e Quintana che addirittura vuole tentare la prestigiosa accoppiata Giro-Tour, ma naturalmente non si lasceranno pregare i vari Dumoulin, Gaviria, Kruijswijk, Landa, Pinot ed Uran che daranno battaglia contro i due super-favoriti.
Ultime due annotazioni.
Il ricordo dei 50 anni dal primo trionfo rosa di Felice Gimondi che nel ’67 battè Anquetil ed il giovane Merckx ed il fresco, angosciante pensiero a Michele Scarponi a cui, con molta sensibilità, il direttore del Giro Mauro Vegni ha intitolato la salita del Mortirolo.
Aggiornamenti sin dalla prossima settimana e buon Giro centenario a tutti.