106° Giro d’Italia: ancora tutto in gioco.

Settimana decisiva per il primato finale.

Roma, 22 maggio 2023.

 

Ci siamo lasciati, dopo il primo commento al Giro, con la nuova maglia rosa Geraint Thomas ereditata, non conquistata, dalla fuoriuscita del belga Evenepoel per covid.

Una settimana interlocutoria con pochissimi squilli di tromba, tanta pioggia e la poco edificante commedia della tappa dimezzata di Crans Montana.

Ipotesi di sciopero da parte del sindacato corridori evitato col restringimento della frazione da 199 km. a 75 km., azzerando la scalata del Gran San Bernardo, Cima Coppi.

Attraverso collegamenti in chat, i corridori chiedono l’applicazione del protocollo di meteo estremo e la cancellazione della salita e della discesa di Croix de Coeur per freddo e maltempo.

Mauro Vegni, direttore del Giro, decide così di far partire la tappa appena dopo la discesa dell’ex Cima Coppi, per un nuovo percorso di 75 km.

Perplessità, sconcerto, stupore, da parte di ex campioni ed addetti ai lavori nel riscontrare che alla fine della fiera non c’era nessuna delle cause, vento forte, neve e ghiaccio, previste dal protocollo meteo.

Anzi in Svizzera c’era addirittura il sole e le varie App davano previsioni sbagliate, con temperature abbondantemente sopra i 10° in altura.

Sibillino, tra i tanti, il commento del cannibale Merckx:<Se pioggia e vento sono un problema, meglio che andiate a giocare a carte. Il ciclismo non fa per voi>.

A seguire la tappa con arrivo a Cassano Magnago di sabato ha prodotto una fuga-bidone, con il francese Bruno Armirail che con più di 20’ di vantaggio strappa la maglia rosa al gallese Thomas.

Armirail nella frazione con arrivo a Bergamo di ieri perde qualcosa sull’ultimo strappo cittadino della Roncola e mantiene la rosea.

La nuova classifica ora ha distacchi più pronunciati con Thomas a 1’08’’, Roglic a 1’10’’, Almeida a 1’30’’, Leknessund a 1’50’’ e Caruso a 2’36’’.

La seconda settimana, flagellata dal maltempo, ha messo in evidenza il doppio colpo del tedesco Denz e come detto il colpaccio di Armirail.

Sembra essere, all’alba della terza ed ultima settimana, un Giro con protagonisti in frenata preoccupati di non saltare nelle ultime tappe con le Tre Cime e la durissima cronoscalata del Monte Lussari.

Certo gli attori sono quelli che sono, altri corridori in altri periodi menavano la danza con maggior coraggio creando ulteriore spettacolarità nel percorrere le frazioni.

Senza polemica…

Appuntamento a lunedì prossimo per il commento finale.

 

 

 

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