107° Tour de France: Roglic e Pogacar stelle slovene.
Aggiornamento dopo la prima settimana di corsa.
Roma, 7 settembre 2020. Primo aggiornamento sul 107° Tour de France, in coincidenza con la prima giornata di riposo, dopo nove tappe intense che hanno evidenziato la gran voglia di ripresa di tutto il mondo ciclistico dopo le problematiche covid.
Lo stravolgimento del calendario, che ci ha fatto assistere a classiche come la Sanremo o il Lombardia in pieno agosto, la Tirreno-Adriatico in svolgimento da oggi e addirittura il Giro d’Italia in partenza il prossimo 3 ottobre, è qualcosa di profondamente anomalo e la presenza gioiosa della gente in queste prime tappe è la conferma di quanta voglia c’è nel riprendere un normale cammino da parte di tutti e nel rispetto delle normative.
Dal punto di vista tecnico stiamo assistendo ad un’esplosione dei due sloveni Roglic e Pogacar, laddove se per il primo si può parlare di conferma per il secondo parliamo di una stella di prima grandezza che arricchirà il pronostico della vigilia. Vincitori di una tappa a testa Roglic al momento è maglia gialla con una manciata di secondi sul vincitore uscente Bernal che è partito non a tutta preservandosi per l’ultima settimana. Una graduatoria ancora fluida con interpreti che stanno tenendo bene come Bardet, Landa, Uran, Quintana, A.Yates, maglia gialla per quattro turni, al contrario di corridori che sono già saltati come l’eterna speranza francese Thibaut Pinot, Alaphilippe, che quest’anno forse pensa al mondiale del 27 settembre prossimo, Chavez e l’inconcludente Fabio Aru.
Nelle prossime 12 tappe, con quattro arrivi in salita e la crono nella penultima tappa, ne vedremo delle belle nella speranza che non ci siano intoppi dal punto di vista procedurale.
Il rigido protocollo anti-covid impone ai corridori e a tutta la carovana di vivere nelle 3 settimane di corsa sotto una campana di vetro, con spostamenti mirati, niente contatto coi tifosi e con i familiari. Si sta anche salvaguardando la terza manifestazione sportiva per importanza dopo i Mondiali di calcio e le Olimpiadi, con un giro d’affari stimato in circa 150 milioni di euro.
I diritti televisivi rappresentano più della metà di questa cifra e consentono a 3 miliardi di persone di godere di questa kermesse. Anche e soprattutto queste sono motivazioni che hanno portato a correre in queste date sacrificando a ottobre il Giro d’Italia.
Aggiornamento a lunedì prossimo.