Roma, 10 luglio 2023.
Prima ricognizione, dopo 9 tappe nel primo giorno di riposo, della 110° edizione di un Tour de France scoppiettante.
Le squadre ed i big in particolare non si sono risparmiati e la cosa ci ha molto sorpreso, e nello stesso tempo rallegrato, visto il deludente Giro d’Italia concluso poco più di un mese fa.
Sin dalle prime tre tappe in terra di Spagna ci sono stati continui attacchi e contrattacchi tra i favoriti Vingegaard e Pogacar, che si sono rincorsi andando a caccia di abbuoni da tutte le parti.
Il velocista belga Philipsen ha fatto la parte del leone vincendo tre tappe, sfiorando il poker preceduto a Limoges dall’ex campione del mondo Pedersen.
L’approdo sui Pirenei, dalla quinta frazione, con le mitiche vette dell’Aspin e del Tourmalet, ha scatenato i due favoriti con un primo lampo di Vingegaard seguito poi da un paio di rasoiate di Pogacar.
La maglia gialla ha visto tre padroni con Adam Yates titolare nei primi quattro giorni, poi l’acuto di Hindley nella frazione di Laruns e Vingegaard che l’ha conquistata nel primo arrivo in salita di Cauterets Cambasque.
Ieri tappa spettacolare con il secondo arrivo in salita sul mitico Puy de Dome, Massiccio Centrale, tornato in scena dopo 35 anni.
Salita di circa 14 km., con pendenza media del 7,4%, con gli ultimi 4 km. al 14%, che evoca il colpo gobbo di Fausto Coppi nel vittorioso Tour del 1952 ed il trionfo di Felice Gimondi nella sfortunata Grande Boucle del 1967.
I francesi hanno nel cuore il duello, spalla a spalla, tra Anquetil e Poulidor del 1964 con l’ennesima vittoria di Anquetil al 5° Tour conquistato.
La tappa vinta dal canadese Woods ha consentito a Pogacar di rosicchiare ulteriori 8’’ a Vingegaard che adesso lo sopravanza di appena 17’’.
Hindley è terzo a 2’40’’ con gli altri competitor che cominciano a pagare distacchi importanti ed al momento con poche probabilità di attaccare i due “mostri”.
Una menzione per Giulio Ciccone che dopo l’exploit nella prima tappa pirenaica è scivolato man, mano, fino alla 32° posizione con un ritardo di oltre 35 minuti.
Attardato anche il colombiano Bernal che però è al primo vero test dopo il terribile incidente dello scorso anno.
Da martedì ripresa con tappe intriganti comprendenti un paio di arrivi in salita.
Prossimo aggiornamento lunedì 17.