Roma, 15 luglio 2024
Secondo giorno di riposo, dopo quindici tappe, di questo Tour edizione numero 111 e ancora una volta ci troviamo a commentare l’ennesima impresa del fuoriclasse sloveno Tadej Pogacar.
La scorsa settimana, al nostro primo commento, c’era ancora qualche dubbio sulle possibilità che il duello, tra i due vincitori delle ultime quattro edizioni, potesse durare fino all’epilogo di Nizza.
Ebbene le ultime due frazioni vissute sulle rampe pirenaiche di St.Lary Soulan Pla D’Adet e di Plateau de Beille hanno certificato che sotto il costume di Superman c’è Pogacar.
Nell’undicesima tappa, nell’arrivo di Le Lioran, il rabbioso sprint di Vingegaard sullo sloveno sembrava mettere in discussione la leadership della maglia gialla, ma il fine settimana pirenaico ha sbaragliato il fronte.
Vingegaard forse non è al 100%, in riferimento al pesante infortunio patito in aprile al Giro dei Paesi Baschi, ma è la condizione di Pogacar che è mostruosa, considerando lo sforzo fatto all’ultimo Giro, ovviamente vinto.
A ribadire i numeri dello sloveno, nei cinque Tour a tutt’oggi disputati, siamo arrivati a 14 tappe vinte con 34 maglie gialle indossate…
Adesso il distacco è di 3’09” sul danese, col giovane belga Evenepoel terzo a 5’19” in attesa del gran finale sulle Alpi con due arrivi in salita e la crono di Nizza di 34 km.
Segnaliamo, in questa seconda settimana, il terzo successo dello sprinter eritreo Girmay, il risveglio dell’altro velocista Philipsen con due centri e la tenuta, seppur con qualche alto e basso, del nostro Ciccone all’ottavo posto in classifica generale.
Commento finale a lunedì 22.
FOTO: Pogacar in giallo – Gazzetta dello Sport.