Aru ha aspettato il momento giusto ed è scattato a circa 400 mt. dal traguardo in piedi sui pedali, tutto in apnea, stroncando la maglia gialla in evidente difficoltà.
Sulla rasoiata del Campione d’Italia si sono inseriti l’ottimo Bardet ed Uran, col francese che vince la frazione con due secondi sul colombiano e l’italiano che a sua volta rifila all’inglese 20’’ più 4’’ di abbuono, colmando il ritardo in classifica che era di 18’’ strappandogli il simbolo giallo per 6’’.
Grande la soddisfazione per “il Cavaliere dei quattro Mori”, che sembra in una ideale condizione, consapevole e maturo per poter provare a vincere il Tour, sagacemente guidato da quella vecchia volpe di Beppe Martinelli.
Adesso la responsabilità passa sulle spalle dell’Astana, la squadra del sardo, ma Aru si trova nella condizione di dover incrementare l’esiguo vantaggio perché alla penultima tappa la crono di Marsiglia di 22,5 km. è palesemente a favore di Froome e comunque non c’è solo il britannico perché la condizione e l’entusiasmo di Bardet, sostenuto da tutta la Francia, sono da tener d’occhio unitamente al redivivo Uran.
Amici appassionati di grande ciclismo prepariamoci a vivere con emozione le ultime nove tappe, nella speranza di canticchiare la famosa canzone di Paolo Conte che inneggiava a “Bartali”, “coi francesi che s’incazzano…”…