A memoria d’uomo non mi sembra di ricordare una coincidenza così strana perché se è vero che nella tradizione del Tour le prime tappe sono sempre state pianeggianti, con qualche difficoltà relativamente al clima o al vento a seconda della geografia del territorio, quest’anno c’è stata qualche variazione sul tema come l’arrivo di lunedì scorso sul terribile muro di Huy, di solito teatro finale della Freccia Vallone.
Avevamo esultato sabato scorso nel crono-prologo iniziale per una bella frazione di Nibali che aveva preso secondi importanti agli altri favoriti come Contador, Froome e Quintana che invece domenica in una frazione pianeggiante ma falcidiata da pioggia e vento lo squalo messinese ha perso 1’20’’ da Froome e Contador che hanno approfittato di una spaccatura del plotone, dovuta ad una caduta, col siciliano coinvolto ed attardato nel secondo troncone.
Altra drammatica caduta si è registrata nella terza tappa con una maxi carambola verificatasi a circa 50 km. dall’arrivo ad una velocità che sfiorava i 90 all’ora, con vittima eccellente la maglia gialla Cancellara che ha terminato la tappa ma si è dovuto ritirare per una doppia frattura alle vertebre.
Ieri primo arrivo in terra di Francia e guizzo finale di Tony Martin , tedesco della Etixx-Quick Step, che a circa 3 km. dall’arrivo ha sorpreso tutti i big vincendo con 3’’ di vantaggio su Degenkolb e Sagan e, in virtù degli abbuoni, conquistare la maglia gialla con un vantaggio di 12’’ su Froome.
Come al solito tappa molto combattuta e temuta per alcuni tratti di pavè che potevano fare la differenza ma alla fine il distacco tra i favoriti è rimasto invariato.
È ancora presto ed è tutto da giocare ma recuperare 1’38’’ da Froome e 1’02’’ da Contador non sarà facile per Nibali, considerando che la squadra del britannico, la corazzata Sky, è molto ben strutturata mentre qualche perplessità ha suscitato l’Astana, come ricordato prima, nella gestione della seconda frazione col siciliano rimasto praticamente solo nella rincorsa a Froome e Contador.
Staremo a vedere, nel frattempo gli organizzatori del Tour hanno comunicato che nella penultima tappa, quella con arrivo finale all’Alpe d’Huez, non sarà possibile scalare il mitico Galibier per problemi dovuti ad una frana non rimuovibile in tempo per il 25 luglio; ci sarà in sostituzione, a parità di chilometraggio, la scalata della Croix-de-Fer che però non vale il Galibier e chissà che non possa essere decisiva a svantaggio di Vincenzo Nibali.
Appuntamento verso fine settimana con altri aggiornamenti dalla Grande Boucle e buon Tour a tutti.