Tuttavia non possiamo esimerci, di fronte a determinate performance, nel raccontare imprese al confine con la leggenda come quella di Fabian, “Spartacus”, Cancellara che a 35 anni ha conseguito ieri il suo secondo ORO nella prova a cronometro di 54,6 km. di ciclismo, dopo il primo successo a Pechino 2008.
L’impresa è estremamente significativa perché lo svizzero, di origini italiane, aveva già annunciato ad inizio stagione che sarebbe stata l’ultima annata nel circo del ciclismo professionistico e poi perché ha battuto un parterre molto accreditato come l’olandese Dumoulin, argento, ed il britannico Froome, bronzo, recente trionfatore nell’ultimo Tour de France.
Cancellara è partito fortissimo sull’impegnativo circuito di Grumari, nervoso e con quattro salite, sparando subito un buon vantaggio nel primo intermedio, rifiatando nella parte centrale e riprendendo a macinare con la potenza delle sue leve nel finale; alla fine 47’’ il distacco di Dumoulin e 1’02’’ il vantaggio su Froome.
Emozionante nel momento appena precedente alla premiazione, quando gli atleti si ritemprano e si cambiano, lo stato d’animo di Cancellara che si è lasciato andare ad un pianto dirotto nell’abbraccio con Luca Guercilena, suo personale trainer e responsabile della nazionale svizzera; come a significare che non c’è età ed esperienza che tenga rispetto a momenti del genere.
Dopo la grande beffa subita per la caduta da Vincenzo Nibali sabato scorso, con l’Oro sfuggito per un soffio, il trionfo di Fabian Cancellara ci restituisce un po’ d’Italia e quel romanticismo che lo sport solo sa offrire.