Ciclismo, 105° Tour de France: situazione ancora fluida.
Roma, 15 luglio 2018 – All’ottavo giorno di Tour, al riposo prima delle grandi salite alpine dal prossimo martedì, situazione ancora aperta per i giochi che contano relativi alla maglia gialla.
Come da tradizione consolidata, le prime tappe della Grand Boucle sono sempre pianeggianti ma estremamente pericolose, per le insidie dei venti dell’Atlantico, delle pietre dell’inferno del nord, dell’estrema velocità da parte delle squadre che hanno interesse a mettere in vetrina i velocisti più forti e spesso sorprese e ritardi maturano proprio in frazioni sulla carta poco significative.
Al riposo la maglia gialla è sulle spalle di Van Avermaet che vanta un vantaggio di 43” su Thomas, 1’42” su Froome e Landa, 1’48” su Nibali, 2’03” su Dumoulin, 2’32” su Bardet, più attardati Quintana e Uran. Vantaggi determinatisi attraverso cadute nelle prime due tappe e distacchi nella crono-squadre, oltre al mitico pavè della frazione con arrivo a Roubaix, teatro sempre affascinante e spettacolare.
In queste prime nove tappe grandi protagonisti il campione del mondo Sagan ed i velocisti Gaviria e Groenewwegen con due successi a testa col tedesco Degenkolb vincitore a Roubaix e purtroppo col doloroso ritiro dell’australiano Porte accreditato alla vigilia come uno dei sicuri protagonisti.
Al momento buona la tenuta di Froome e Nibali che dalle frazioni alpine cominceranno a darsi battaglia, lo squalo per il bis, dopo il trionfo del 2014, l’inglese per entrare nel ristretto cerchio dei grandissimi che hanno vinto nello stesso anno Giro e Tour.
Anche quest’anno la kermesse gialla presenta dei numeri straordinari che ne fanno, dal punto di vista mediatico e del marketing, l’evento sportivo più importante dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio; 2 milioni e 287 mila euro è il montepremi totale, con 500 mila euro che andranno al vincitore e 200 e 100 mila euro rispettivamente al secondo e terzo classificato. Lo sponsor della maglia gialla, LCL Banque et Assurance, controllata da Creditt Agricole, versa 5 milioni di euro annui per legare il proprio nome al Tour, ormai da trent’anni.
Una miniera d’oro con un fatturato da circa 160 milioni di euro, quattro volte il volume del Giro, con una carovana al seguito di 170 carri pieni di gadget che sfilano per circa novanta minuti fino a poco prima l’arrivo della corsa; brand internazionali storici tutti legati dalla stessa modalità comunicativa, colorata e caciarona.
Tutto bello, appassionante, ma noi aspettiamo lo Squalo…..