Ciclismo. Fuochi d’artificio al Giro!

Facciamo il primo punto della situazione  al Giro d’Italia numero 98, dopo cinque tappe estremamente combattute.
Roma, 14 maggio – Rispetto alle vecchie tradizioni che vedevano una partenza “soft”, quest’anno la corsa rosa ha ripreso in tutto e per tutto gli atteggiamenti del Tour, che di solito parte sempre “sparato”, complice anche un tracciato  di solito pianeggiante e non particolarmente duro.
Sin da sabato scorso con la crono-squadre di Sanremo invece abbiamo subito assistito ad una lotta serrata tra i big, i quattro tenori favoriti della vigilia: Contador, Aru, Uran e Porte.
Ieri la quinta tappa è transitata, col primo arrivo in salita, sull’Abetone ed ha evocato struggenti ricordi in virtù dell’impresa compiuta da Fausto Coppi  nel 1940, quando conquistò con un colpo di mano la maglia rosa riuscendo poi a soli 20 anni a vincere il suo primo giro. La vittoria di tappa è andata allo sloveno Polanc che ha preceduto Chavanel, Aru, Contador e Porte. Fabio Aru col terzo posto ha rosicchiato 4 secondi allo spagnolo che però si è vestito di rosa con appena 2 secondi di vantaggio sul sardo e 20 secondi sull’australiano Porte.
Quindi subito ritmi alti a dispetto di tatticismi pensati solo sulla carta ed a dispetto anche di un clima caldo, forse troppo per essere all’inizio di maggio, che già preoccupa i tecnici.
E’ opinione diffusa tra gli addetti ai lavori che questo Giro sia tra i più duri degli ultimi anni e quindi stupisce un po’ questo atteggiamento subito battagliero tra i big.
Ad oggi è un po’ indietro Rigoberto Uran, negli ultimi due anni sempre secondo, che complice una brutta tracheite sta pagando il ritmo elevato dei suoi avversari, mentre il “pistolero” Contador è già competitivo, tenendo conto che dovrà partecipare anche al prossimo Tour.
Da segnalare in questi primi giorni due nostri ragazzi che hanno dato linfa al nostro movimento e cioè Viviani, vincitore della seconda tappa a Genova, e Davide Formolo, protagonista a La Spezia di un “colpo” che ne ha evidenziato  il coraggio ed il talento considerato i suoi 22 anni. Si vedrà se esploderà nelle classiche o se diventerà protagonista delle grandi corse a tappe.
A chiudere due parole sullo sfortunato Pozzovivo, protagonista della caduta più preoccupante (ma per fortuna senza conseguenze gravi) di questa prima parte del Giro. A lui vanno i nostri migliori auguri di pronta guarigione. Lo vogliamo rivedere al più presto in bici.
Ai lettori appassionati di ciclismo diamo appuntamento per il prossimo aggiornamento sulla corsa rosa al fine settimana.
Buon Giro a tutti.
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