Roma, 6 novembre 2019. Il grande ciclismo è in vacanza a livello agonistico, ma nelle ultime due settimane c’è stato grande fermento per la presentazione, a distanza di nove giorni l’una dall’altra, del Giro d’Italia e del Tour de France.
103° edizione per la corsa rosa, 107° edizione per la grande boucle con percorsi che sono piaciuti un po’ a tutti gli addetti ai lavori e che lasciano presagire grande spettacolo nella stagione 2020.
Ventuno tappe a testa con una leggera prevalenza nel chilometraggio del Giro rispetto al Tour, con tre frazioni a cronometro per la corsa rosa, prologo di 8,6 km., 14° tappa di 33,7 km. e finale a Milano di 16,5 km. mentre al Tour una sola frazione per di più una crono-scalata di 36 km. alla penultima tappa. Quattro gli arrivi in salita in Francia contro i cinque in Italia col ritorno dello Stelvio, cima Coppi, nella durissima 18° frazione che arriva ai Laghi di Cancano nell’omonimo Parco Nazionale. Il Giro partirà dall’Ungheria con le prime tre tappe di pianura per rientrare in Sicilia ed assaggiare alla 5° frazione l’arrivo a quota 1800 mt. dell’Etna. Il percorso del Tour è quasi totalmente assente sulla dorsale atlantica e cosa strana per le abitudini francesi non avremo le mitiche cime del Tourmalet e dell’Aubisque; in Italia invece mancante tutta la fascia tirrenica e botto finale col tappone della 20° tappa con arrivo al Sestriere con 5000 mt. di dislivello.
Quest’anno abbiamo avuto il dominio di corridori sudamericani con Carapaz vincitore del Giro e Bernal trionfatore al Tour, con la variabile slovena di Roglic alla Vuelta; è un segno dei tempi, di una sempre maggior globalizzazione nel mondo del ciclismo.
Per i favoriti vedremo più avanti in base alle partecipazioni e allo stato di forma dopo le classiche di primavera, tuttavia il punto di riferimento mondiale appare lo squadrone dell’Ineos, ex Sky, che annovera tra le sue file Froome, Thomas, Bernal e Carapaz, come a dire che i vertici del team inglese puntano a vincere tutte e tre le grandi corse a tappe.
Le speranze azzurre credo rimangano circoscritte allo squalo Nibali, 35 primavere nel 2020…, e all’abruzzese Ciccone, tra l’altro prossimi compagni di squadra.