Ciclismo: “Trionfo Froome, ma che…..fatica!”
Roma, 27 luglio 2015 – Va in archivio anche questo 102° Tour de France con la vittoria di Chris Froome che bissa il successo conseguito nel 2013 nel Tour del Centenario.
Sotto certi aspetti è stato un andamento simile allo scorso Giro d’Italia la corsa gialla, perché ad un dominio quasi incontrastato nelle prime due settimane, al Giro Contador al Tour Froome, è seguita una terza settimana dove il britannico ha rischiato grosso così come aveva rischiato il pistolero.
Fabio Aru incalzò Contador sul Colle delle Finestre arrivando a colmare il ritardo iniziale a poco più di 1’, così come il colombiano Quintana ha staccato Froome sull’Alpe d’Huez arrivando ad appena 1’12’’ dalla maglia gialla.
E’ stato comunque un Tour molto combattuto, dominato da un clima molto caldo che ha messo a dura prova la resistenza dei corridori. Froome ha meritato la vittoria anche se, ripetiamo, ha rischiato abbastanza nella parte finale con Quintana che forse deve recriminare un tardivo attacco alla maglia gialla effettuato di fatto nelle ultime due tappe alpine.
Se andiamo a vedere il “bonus” conseguito dal britannico sta tutto nella seconda tappa quando in terra d’Olanda ha approfittato di una caduta generale per prendere quel minuto e mezzo rivelatosi alla fine decisivo. E’ sacrosanto dire che una vittoria in una grande corsa a tappe si costruisce giorno per giorno, però quel vantaggio conseguito pronti-via è stata certamente una buona carta di credito.
C’è stata poi la super-prestazione alla 10° tappa quando Froome, al primo approccio sui Pirenei, ha messo in moto il “frullatore” ed ha messo tutti in fila dando a tutta la compagnia una forte botta anche psicologica.
Da questo punto di vista è stato un Tour ricco di polemiche e dobbiamo dire anche con qualche eccesso di troppo da parte di qualche “fenomeno” che si è lasciato andare nei confronti della maglia gialla ad atteggiamenti poco sportivi.
Il pubblico del ciclismo è quello strepitoso che abbiamo visto in cima alle grandi salite, con l’entusiasmo tracimante verso tutti i protagonisti; vedere i corridori che vanno in salita tra due ali di folla che quasi chiudono la strada per poi aprirsi al passaggio degli atleti come fosse il Mar Rosso per Mosè!
Una menzione naturalmente la facciamo per Vincenzo Nibali, vincitore del Tour 2014.
Lo squalo siciliano ha sofferto la prima settimana perdendo anche lui del terreno prezioso e ha dato quasi subito la sensazione di non avere la brillantezza dello scorso anno. Forse un approccio ritardato nella ricerca della migliore condizione, dovuto anche ad un inizio stagionale stentato.
L’orgoglio del Campione d’Italia si è comunque manifestato nella terza settimana trovando soddisfazione nella tappa alpina de La Tossuire vinta con una fuga di circa 60km. ed una rimonta in classifica che lo ha portato al quarto posto finale.
Ieri ai Campi Elisi, nella tradizionale passerella finale, poker di un insuperabile Greipel che ha messo in fila tutti i più grandi specialisti delle volate.
Amici lettori ed appassionati di grande ciclismo ci aggiorneremo prossimamente con i grandi appuntamenti di fine stagione quali la Vuelta di Spagna, il Mondiale e per ultimo il Giro di Lombardia, la classica delle foglie morte.