Abbiamo già detto nel precedente intervento di come l’inizio della corsa rosa sia stato a dir poco scoppiettante e lo ribadiamo dopo nove tappe e dopo il primo giorno di riposo.
Alberto Contador è l’attuale maglia rosa con un esiguo vantaggio su Fabio Aru, appena 3 secondi, a seguire Porte e più distaccato Uran a 2 minuti e 10 secondi.
La prima settimana è stata molto dispendiosa, corsa a gran ritmo e dove è stato possibile senza esclusione di colpi visti i continui tentativi di Aru di mettere in difficoltà Contador che peraltro si è difeso in maniera eccellente viste le condizioni della spalla sinistra offesa da una caduta nella tappa di Castiglione della Pescaia. Siamo curiosi di come i favoriti, ma anche le loro squadre, arriveranno alla terza e decisiva settimana quella decisiva con i grandi arrivi in salita, senza tra l’altro trascurare la seconda settimana che comincerà domani a Civitanova Marche e che avrà il suo culmine con la “crono” di sabato 23 maggio a Valdobbiadene e l’arrivo a Madonna di Campiglio domenica 24.
La cronometro nella terra del prosecco è temuta da tutti, perché un tracciato di quasi 60 km. darà sicuramente un indirizzo preciso alla classifica, forse anche più decisiva dell’arrivo in quota a Madonna di Campiglio di domenica prossima, prima del secondo ed ultimo giorno di riposo di lunedì 25 maggio.
La sensazione è che qualcuno abbia corso in estrema copertura e gli indizi sono tutti per l’australiano Porte, uno dei quattro tenori del Giro. Il tasmaniano è sempre stato a ruota di Contador e Aru risparmiando molte energie che potrebbe riversare nell’ultima settimana, mentre al contrario ha destato stupore la dispendiosa tattica dell’Astana che oltre ad Aru ha messo alla frusta Cataldo, lo spagnolo Landa ed il sempreverde Tiralongo.
A proposito di quest’ultimo dobbiamo dire che il Giro, come del resto anche il Tour, riserva sempre il lieto fine di una storia e quella di Tiralongo, splendido vincitore in solitaria della tappa di San Giorgio del Sannio, è significativa per l’età non più di primo pelo, 38 primavere, e per la commozione che ha prodotto nel suo capitano Aru all’arrivo; un pianto a dirotto del sardo felicissimo dell’epilogo come se avesse vinto lui, a riprova di un rapporto non solo sportivo consolidato negli anni.
Si ricomincia dunque da domani e Buon Giro a tutti.