Roma, 7 maggio – Abbiamo abbondantemente parlato e raccontato di “grande ciclismo” con le classiche del Nord e la Milano-Sanremo già da fine marzo, ma finalmente eccolo il Ciclismo con la C maiuscola, quello che richiama le nostre più antiche tradizioni: il Giro d’Italia.
Il Giro è la nostra storia non solo ciclistica ma anche di costume per tutto quello che ha rappresentato dal 1909 ad oggi, con l’avvicendarsi di due conflitti mondiali e di tanto altro.
Saranno 22 le squadre partecipanti, con 9 corridori ciascuna, una carovana estremamente variegata con partecipazioni che una volta avremmo definito “esotiche” come il colombiano Uran, due volte secondo nelle ultime due edizioni, l’australiano Porte, il canadese Hesjedal, vincitore nel 2012.
Sono gli effetti della globalizzazione che già da qualche anno ha spostato, direi allargato, determinati equilibri; una volta i corridori più rappresentativi entravano in gara da marzo fino ai primi di ottobre senza particolari calcoli, partecipando, a seconda dei propri programmi, a quasi tutte le competizioni più importanti. Oggi assistiamo ad un ciclismo più “specialistico” con atleti che impostano una stagione per un unico obiettivo, che possa essere il Giro od il Tour o il Mondiale o le Classiche. Quindi un Nibali, per fare un esempio, che si dedica al Tour lascia il campo a degli outsider per il Giro che, con la sua presenza, probabilmente non avrebbero avuto scampo. Tutto ciò premesso siamo dell’idea che gli assenti hanno sempre torto e la corsa la fanno i corridori, unitamente alla bontà del percorso.
I favoriti che si sfideranno quest’anno su un percorso molto interessante con ben sette arrivi in salita, una crono individuale di circa 60 km., oltre alla crono-squadre di partenza di 17,6 km., a nostro avviso saranno Contador, Aru, Uran, Porte con qualche velleità da parte di Pozzovivo.
Vi aggiorneremo nel corso di queste ventuno tappe con un paio di finestre settimanali e di volta in volta vi illustreremo le caratteristiche salienti dei vari arrivi.
In conclusione, nel ricordare che la RAI seguirà la 98° edizione del Giro con una eccellente redazione di bravissimi professionisti, vi segnaliamo tre curiosità, tra le tante, che ci hanno maggiormente colpito: Fausto Coppi è il più giovane vincitore del Giro avendolo vinto a 20 anni nel 1940; 5 trionfi appartengono allo stesso Coppi, a Merckx ed a Binda, mentre Bernard Hinault è l’unico che ha vinto tutti i Giri a cui ha partecipato (3); 42 è il record di tappe vinte nella corsa rosa e appartiene a Mario Cipollini.
Buon Giro a tutti, dunque. E alla prossima!